Rinnovabili • incentivi rinnovabili Rinnovabili • incentivi rinnovabili

Incentivi rinnovabili, pubblicate le graduatorie di aste e registri

Il GSE pubblica i risultati del secondo bando del decreto FER 1. Per i Registri dei Gruppi A e B saturati i contingenti e raggiunto il massimo ribasso previsto del 30%. Anev: L’esito evidenzia come sia necessario e urgente semplificare gli iter autorizzativi”

incentivi rinnovabili
Foto di Andreas Senftleben da Pixabay

Si smorza l’appeal per gli incentivi alle rinnovabili: degli 872 MW messi a gara, ricevute domande per soli 587 MW

(Rinnovabili.it) – Pubblicatele le nuove graduatorie per l’accesso agli incentivi rinnovabili italiani. Il secondo bando di gara previsto dal Decreto Fer 1 si era chiuso il primo marzo 2020; oggi il GSE rende noti i nomi di quanti hanno ottenuto una posizione utile per ricevere i sussidi tramite i due strumenti di gara: le Aste e l’iscrizione ai Registri. Uno dei primi dati che salta all’occhio è la domanda più contenuta per questo secondo round. Se nella prima gara le richieste di accesso agli incentivi rinnovabili avevano superato di ben 42 MW il contingente di potenza previsto, questa volta il settore ha tirato il freno. Su 872,46 MW messi a gara a marzo, il Gestore ha ricevuto 875 domande per un totale di 587,5 MW.

Leggi anche Energia dal mare, Italia seconda in Europa per investimenti pubblici

Sottotono è soprattutto il fotovoltaico, sia per il Gruppo A delle aste che per quello A-2 dei Registri.

Nel dettaglio, per le procedure d’asta del Gruppo A (eolico e fotovoltaico) su un contingente totale di 500 MW ne sono stati assegnati 425,3 MW a 22 progetti; di questi la stragrande maggioranza è rappresentata da wind far a terra, ma al solare va l’offerta di riduzione percentuale più alta rispetto alla tariffa di riferimento (meno 20% del progetto in Sardegna della Trisol 81).

Anche per il Registro del Gruppo A2 (fotovoltaico di nuova costruzione, in sostituzione di eternit o amianto), i risultati sono stati contenuti. Le 157 domande presentate, sebbene raddoppiate rispetto al primo bando, per potenza e numero, hanno impegnato poco meno di 30 MW dei 192,75 MW disponibili.

Saturati, invece, i contingenti dei Registri del Gruppo A e Gruppo B. In particolare, per quanto il Gruppo A – relativo agli impianti eolici on-shore e agli impianti fotovoltaici di nuova costruzione – sono pervenute 494 domande per un totale di 75 MW, su un contingente di 45 MW. Per il Gruppo B –  relativo agli impianti idroelettrici e agli impianti a gas residuati – , il GSE ha ricevuto 195 domande per un totale di 38,5 MW, a fronte di 10 MW previsti nel bando.

Altro dato interessante per queste classi: è stato raggiunto il massimo ribasso previsto, ossia fino meno 30% sulla tariffa base degli incentivi rinnovabili.

In occasione della pubblicazione delle graduatorie, il Gestore ha anche ricordato le date delle prossime gare:  

Numero ProceduraData di aperturaData di chiusuraData pubblicazione graduatoria
331 maggio 202030 giugno 202028 settembre 2020
430 settembre 202030 ottobre 202028 gennaio 2021
531 gennaio 20212 marzo 202131 maggio 2021
631 maggio 202130 giugno 202128 settembre 2021
730 settembre 202130 ottobre 202128 gennaio 2022

Semplificare l’iter burocratico

Sui risultati del bando è intervenuta in queste ore l’ANEV, la realtà italiana che rappresenta i produttori di energia eolica. Secondo l’associazione l’esito della seconda procedura evidenzia come sia necessario e urgente provvedere alla semplificazione degli iter autorizzativi garantendo anche per le prossime gare un numero di autorizzazioni adeguato al raggiungimento degli obiettivi italiani 2030.

L’Anev chiede anche di semplificare i processi di Valutazione di Impatto Ambientale, sempre garantendo la massima tutela dell’ambiente e del paesaggio, ma escludendo dall’iter autorizzativo il parere degli Enti non interessati del progetto. “Oggi infatti capita spesso di avere pareri negativi delle Soprintendenze del Ministero dei Beni Culturali su progetti alimentati da Fonti Rinnovabili in aree dove non vi sono vincoli da tutelare”, scrive l’Associazione. “Il Governo non può ignorare che oggi ci troviamo davanti alla necessità di scegliere come prioritarie le misure di tutela dell’ambiente finalizzate alla lotta ai cambiamenti climatici, alla riduzione della CO2 e degli inquinanti che sono la causa di molti danni che rischiano di divenire irreversibili.”