Gli incentivi per autoconsumo e comunità rinnovabili sono gestiti dal GSE
(Rinnovabili.it) – Via libera ai nuovi incentivi per autoconsumo e condivisone energetica rinnovabile. Il decreto ministeriale dedicato è approdato ieri in Gazzetta, per entrare oggi ufficialmente in vigore. Il provvedimento disciplina la tariffa con cui remunerare la produzione elettrica verde degli energy citizens di ultima generazione. Parliamo dei piccoli gruppi di autoconsumatori e delle comunità dell’energia, le due nuove configurazioni introdotte dalla direttiva comunitaria RED II.
Fra le realtà esiste una precisa differenza. Gli autoconsumatori che agiscono come gruppo (autoconsumo collettivo) sono clienti finali che producono collettivamente energia rinnovabile per il proprio consumo, con la possibilità di immagazzinarle venderla, e che si trovano nello stesso edificio o condominio.
Le comunità energetiche rinnovabili invece sono un soggetto giuridico che:
- si basa sulla partecipazione aperta e volontaria, è autonomo ed è effettivamente controllato da azionisti o membri che sono situati nelle vicinanze degli impianti di produzione detenuti dalla comunità di energia rinnovabile;
- i cui azionisti o membri sono persone fisiche, piccole e medie imprese (PMI), enti territoriali o autorità locali, comprese le amministrazioni comunali, a condizione che, per le imprese private, la partecipazione alla comunità di energia rinnovabile non costituisca l’attività commerciale e/o industriale principale;
- il cui obiettivo principale è fornire benefici ambientali, economici o sociali a livello di comunità ai propri azionisti o membri o alle aree locali in cui opera, piuttosto che profitti finanziari.
Per queste nuove configurazioni di prosumer arrivano da oggi un aiuto economico dedicato. In realtà, il decreto sugli incentivi per autoconsumo e comunità rinnovabili rende operativa una misura introdotta nel dicembre 2019 con il decreto Milleproroghe. In altre parole è in anticipo sulla direttiva RED II ma ad essa è fortemente legato. Il provvedimento si applica infatti alle configurazioni sopracitate con impianti (e potenziamenti) entrati in esercizio dal 1°marzo 2020 ed entro i sessanta giorni successivi dall’entrata in vigore del provvedimento di recepimento della RED II. A patto ovviamente che abbiano ricevuto l’ok dal GSE.
Come funzionano i nuovi incentivi?
Secondo il decreto l’energia elettrica prodotta e che risulti condivisa ha diritto, per un periodo di 20 anni, ad una tariffa incentivante sotto forma di premio:
- 100 euro al MWh nel caso in cui l’impianto di produzione faccia parte di una configurazione di autoconsumo collettivo;
- 110 euro al MWh nel caso in cui l’impianto faccia parte di una Comunità energetica rinnovabile.
E se per gli enti territoriali e locali le tariffe non sono cumulabili con alte misure, per tutti gli altri soggettivi gli incentivi per autoconsumo collettivo e comunità dell’energia possono essere “sommati” alle detrazioni per la riqualificazione energetica del 110%.
“L’intera energia prodotta e immessa in rete – si legge nel testo – resta nella disponibilità del referente della configurazione, con facoltà di cessione al GSE […] fermo restando l’obbligo di cessione previsto per l’energia elettrica non autoconsumata o non condivisa, sottesa alla quota di potenza che acceda al Superbonus”. Quanti intendano beneficiare del servizio di valorizzazione e incentivazione dell’energia elettrica condivisa devono presentare istanza al GSE per il tramite del referente, utilizzando uno schema definito dallo stesso Gestore. Tutti i dettagli sono stati definiti dalla delibera dell’ARERA dello scorso 4 agosto.
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Una mozione per incoraggiare la diffusione del modello di comunità energetica
La pubblicazione in GU del decreto “Incentivi” del MiSE è stata accolta con soddisfazione dal senatore Gianni Girotto (M5S), Presidente Commissione Industria, Commercio e Turismo. “Adesso privati cittadini, realtà produttive ed enti pubblici possono costituire una comunità e usufruire dei vantaggi a essa connessi”. Il senatore, tra i primi sostenitori delle misure pro cittadini dell’energia, ricorda oggi come quello delle comunità energetiche sia “un universo in grado di innescare un circolo virtuoso di vantaggi e benefici ambientali, sociali ed economici diretti”. E al contempo di puntare a una crescita sostenibile offrendo un aiuto contro il problema della povertà energetica.
“Sul versante pubblico, in particolare, stiamo promuovendo una mozione rivolta ai rappresentanti eletti nelle istituzioni locali, affinché si impegnino per incoraggiare, sui propri territori di competenza, politiche sociali attive che coinvolgano i cittadini nella promozione e nella creazione di tali configurazioni. Sarà dunque auspicabile che gli enti locali predispongano appositi sportelli informativi per mettere a disposizione dei cittadini tutte le informazioni necessarie alla realizzazione di configurazioni di Autoconsumo collettivo e Comunità energetiche”.