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Incentivi fotovoltaico residenziale 2023: dai bonus al reddito energetico

Tra norme nazionali e interventi regionali oggi esistono alcuni strumenti per far crescere il fotovoltaico domestico alleggerendo, e in alcuni casi annullando, la spesa delle famiglie. Ecco quali

Incentivi fotovoltaico residenziale 2023
Foto di Como una Reina da Pixabay

Gli incentivi al fotovoltaico residenziale 2023

(Rinnovabili.it) – Il fotovoltaico residenziale è stato negli anni passati la vera leva di crescita del settore solare italiano. Merito di incentivi ad hoc e detrazioni fiscali, come i bonus edilizi, che hanno reso più conveniente la spesa, riducendo quindi i tempi di ritorno. Ma soprattutto permettendo ad una fetta di connazionali di alleggerire gli effetti del caro energia. Purtroppo nulla rimane immutato in eterno e anche i sussidi al fotovoltaico domestico hanno subito una profonda rivisitazione negli ultimi mesi, complice anche le modifiche al Superbonus, uno dei traini più potenti del 2022. Basti pensare che lo scorso anno circa 137.000 impianti fv in Italia hanno usufruito dell’agevolazione del 110%. Parliamo di più della metà dei sistemi solari realizzati nel 2022.

Oggi, tuttavia, tra crediti fiscali, progetti “sociali” e nuove forme di autoconsumo, esistono ancora diversi incentivi per il fotovoltaico residenziale 2023. Strumenti che facilitano l’installazione di pannelli solari nella propria abitazione o a livello condominiale, e che in alcuni che ricompensano la produzione. E anche se non esiste un vero e proprio bonus fotovoltaico 2023, non è detto che non si possa approfittare di una delle tante misure vigenti.

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Detrazioni IRPEF, nelle veci del bonus fotovoltaico 2023

Bonus Casa 50% – Il più celebre e più “vecchio” incentivo al fotovoltaico domestico rimane il Bonus Casa. Si tratta di una misura fiscale che rimarrà in vigore fino al 31 dicembre 2024 (salvo proroghe) e che permette di portare in detrazione il 50% delle spese sostenute (bonifici effettuati) per interventi edilizi e tecnologici sull’immobile. Compresa l’installazione di pannelli solari su tetto, balcone o facciata con relativi sistemi di accumulo. La misura copre anche un eventuale ampliamento dell’impianto solare già esistente ma la potenza di picco non può superare i 20 kW. E’ previsto un limite massimo di spesa di 96.000 euro per ciascuna unità immobiliare.

Superbonus – Il Superbonus fa ancora capolino tra gli incentivi al fotovoltaico residenziale 2023. L’acquisto e l’installazione di moduli fv può infatti configurarsi come intervento “trainato” nella disciplina della detrazione. Ma in tema di aliquote e beneficiari l’anno nuovo ha portato diverse novità. La detrazione 110% rimane solo sugli interventi nelle villette e solo per spese effettuate entro il 30 settembre 2023. Poi l’aliquota si riduce al 90% fino alla fine dell’anno. 

Bonus direttamente al 90% sulle spese 2023 per il fotovoltaico domestico in caso di condomìni o di proprietari di prima casa. Per quest’ultima opzione, però, il reddito annuo non deve superare i 15.000 euro. Il calcolo si affida al nuovo quoziente familiare. Sono sommati i redditi di tutti i membri del nucleo familiare, dividendo il risultato per il numero di componenti. Tagliate fuori invece seconde case, affittuari e comodatari. L’aliquota di questa detrazione IRPEF passerà al 70% nel 2024 e al 65% nel 2025.

Reddito energetico, quando il fotovoltaico residenziale è gratis

Ancora meglio degli incentivi fiscali al fotovoltaico 2023? Il Reddito energetico. Iniziative e proposte di Reddito energetico sono state avanzate da diverse Regioni e il meccanismo di base è sempre lo stesso. Lo strumento permette di ottenere, per alcune fasce economiche della popolazione, pannelli solari domestici senza spendere un euro. L’amministrazione regionale finanzia l’impianto fotovoltaico – acquisto, installazione, connessione, manutenzione, assicurazione – concedendo alle famiglie il diritto all’autoconsumo gratuito dell’energia elettrica prodotta. In cambio trattiene i crediti maturati nei confronti del GSE per la quota di elettricità non autoconsumata ma immessa in rete tramite lo scambio sul posto. Le risorse così ottenute alimentano un fondo che dovrebbe sostenere il progetto negli anni.

Escludendo bozze, proposte e promesse, oggi l’iniziativa è attiva in tre Regioni:

  • in Sardegna dove a breve sarà pubblicato un bando 2023 per partecipare al progetto. Alla misura potranno accedere individui e condomìni ma avranno la priorità i nuclei familiari in condizioni di disagio socio-economico valutate sulla base del valore dell’indicatore ISEE (stabilito a breve dalla Giunta regionale); i nuclei familiari composti da cinque o più componenti, le giovani coppie e i nuclei familiari formati da anziani che abbiano superato il sessantacinquesimo anno d’età e i nuclei familiari con più di due figli minori; i nuclei familiari con almeno un componente con invalidità. (Leggi qui la norma di riferimento)
  • nel Lazio. La Regione ha autorizzato per questo progetto una spesa di 2 milioni di euro totali nel 2023 e di 5 milioni per l’anno 2024. Potranno far richiesta di Reddito energetico regionale utenze residenziali domestiche o condominiali di nuclei familiari con reddito ISEE non superiore a 35 mila euro. (Leggi qui la norma di riferimento)
  • in Puglia dove in realtà l’ultimo bando si è chiuso ad agosto 2022 ma si potrebbe avere una terza gara a maggio 2023. Nel complesso la misura mette a disposizione circa 6,8 milioni di euro e prevede un contributo a fondo perduto fino a un massimo di 6.000 euro per ciascun intervento di acquisto e installazione di pannelli solari termici. In questo caso possono fare richiesta di reddito energetico le famiglie con ISEE sotto i 20mila euro. Per i condomìni invece, spiega la stessa Regione Puglia, è possibile aggiunger anche un sistema accumulo. In questo caso il contributo massimo alla spesa è di 8.500 euro. (Leggi qui le informazioni di riferimento)

Gli incentivi regionali al fotovoltaico residenziale 2023 

Contributo fotovoltaico FGV: il Friuli Venezia Giulia è l’unica Regione assieme alla Basilicata a fornire attualmente incentivi per il fotovoltaico 2023. La misura copre l’acquisto e l’installazione di impianti solari e sistemi di accumulo di energia elettrica, realizzati a servizio di unità immobiliari a uso residenziale con categoria catastale da A1 ad A9 e A11 situati nel territorio regionale. I sussidi sono assegnati tramite bando e concessi a fondo perduto nella misura non superiore al 40% della spesa totale dell’intervento. Per sistemi fotovoltaici di taglia sotto gli 800 W (compresi quelli Plug and Play) è previsto un limite di spesa di 1.720 euro. Per sistemi di taglia superiore è ammissibile un costo massimo di 3.000 euro al kW, fino ad un limite di 18.000 euro.

Contributo fotovoltaico Basilicata: la Regione concede incentivi al fotovoltaico residenziale 2023 ma solo per gli impianti a servizio di unità abitative non allacciate alla rete metano. E ovviamente ricadenti nel territorio lucano. La misura rimarrà aperta fino a dicembre 2023 e prevede un contributo a fondo perduto nella misura massima di 5.000 euro, estendibile ad euro 7.500 nel caso di realizzazione congiunta di altri interventi (es. l’installazione di micro eolico o di collettori solari termici). L’incentivo può coprire fino al 100% della spesa ammissibile.

Contributo fotovoltaico Marche: l’11 settembre 2023 la Regione ha aperto il bando Interventi efficienza energetica che prevede contributi a fondo perduto alle famiglie a favore dell’efficientamento e dell’installazione di impianti rinnovabili. Tra gli interventi ammessi anche quelli per nuovi impianti fotovoltaici, con o senza accumulo. Gli incentivi sono stati pensati per adegurasi al reddito. nel dettaglio il bando prevede un contributo pubblico in conto-capitale entro un massimale di 5.000 euro per ogni domanda ma in percentuali differenziate come in base al livello di reddito ISEE. Il finanziamento va dà un 100% con ISEE sotto gli 8000 euro fino ad un 50% per un reddito entro i 40mila euro.

CER ed autoconsumo, quando il fotovoltaico è “condiviso”

Una possibilità per ottenere incentivi per il fotovoltaico residenziale 2023 è anche quella offerta dalle nuove configurazioni dell’energia condivisa. In questo caso il contributo riguarda la produzione e non l’acquisto e l’installazione, ma rimane un’opportunità allettante. Il decreto CER redatto dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, prevede  per l’autoconsumo condominiale un incentivo di 100 euro/MWh per un periodo di 20 anni se la quota di energia condivisa è pari o superiore al 70% dell’energia prodotta. Intervento in ogni caso cumulabile con il superbonus al 90%.

Nel caso in cui, invece, si potesse realizzare una vera e propria comunità energetica (andando quindi oltre il singolo edificio condominiale), l’incentivo aumenterebbe: 

  • per impianti sotto i 200 kW, il decreto prevede per l’energia condivisa una tariffa fissa di 80 euro per MWh più una tariffa variabile con tetto ai 120 euro al MWh;
  • con taglie tra i 200 e i 600 kW, una tariffa fissa di 70 euro per MWh più una tariffa variabile con tetto ai 110 euro al MWh;
  • per gli impianti fotovoltaici sopra i 600 kW, la tariffa fissa scende a 60 euro per MWh, a cui si aggiunge la tariffa variabile con tetto ai 100 euro al MWh;

La norma riporta anche  un premio di 4 euro per MWh per le Regioni del Centro (Lazio, Marche, Toscana, Umbria e Abruzzo) e di 10 euro per MWh per quelle del Nord.

Le CER Regionali, i bonus fotovoltaici locali

A maggio 2022 la Regione Emilia-Romagna ha emanato una propria legge comunità energetiche rinnovabili che individua le azioni di sistema e le misure di sostegno e promozione dell’autoconsumo collettivo e delle CER. Anche in questo caso non si può parlare direttamente di incentivi al fotovoltaico residenziale ma le norme in questione prevedono l’erogazione di contributi e strumenti finanziari che accompagnino le comunità fino all’acquisto e all’installazione degli impianti solari e di accumulo. L’attenzione dell’amministrazione regionale progetti di particolare valenza sociale e territoriale, prevedendo contributi maggiorati per CER composte da soggetti con fragilità economica, da enti del terzo settore, enti proprietari di gestione di alloggi di edilizia residenziale pubblica o sociale, situate in aree montane e interne del territorio regionale. Qui tutte le informazioni.

Non è da meno la Regione Lombardia che lo scorso maggio ha chiuso la manifestazione d’interesse sulle CER, stanziando un contributo di 20 milioni di euro. La misura, spiega l’amministrazione, potrebbe presto triplicare.

Incentivi al fotovoltaico 2023, come funziona il bonus nazionale?

Dalla prima stesura dell’articolo a oggi si è aggiunta una grande novità in merito di incentivi al fotovoltaico domestico. Ad agosto 2023 è stato firmato Decreto Ministeriale per l’impiego dei 200 milioni del Fondo Nazionale Reddito Energetico. La misura raggiunge dunque quelle già previste a livello regionale da Sardegna, Lazio e Puglia per ampliare la platea di beneficiari.

Chi potrà richiedere il contributo per fotovoltaico residenziale? Chi possiede un ISEE inferiore ai 15mila euro, oppure inferiore a 30mila euro nel caso di famiglie con almeno quattro figli a carico. L’incentivo sarà elargito come un contributo in conto capitale per l’acquisto di impianti fotovoltaici domestici di potenza nominale non inferiore ai 2 kW e non superiore ai 6 kW. In ogni caso non “oltre la potenza nominale in prelievo sul punto di connessione“. le installazioni dovranno essere realizzate su coperture e superfici, aree e pertinenze di cui il soggetto beneficiario sia titolare di un valido diritto reale.

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