In collaborazione con Sorgenia
Impianto fotovoltaico da 6 kW, “istruzioni per l’uso”
Negli ultimi ultimi anni il mercato fotovoltaico italiano è stato trainato quasi esclusivamente dagli impianti residenziali, soluzioni di piccola taglia che hanno permesso a famiglie e imprese di proteggersi dal caro bollette, contribuendo al percorso nazionale di decarbonizzazione. Eppure orientarsi in un mercato come quello solare, attraverso un potpourri di tecnologie, incentivi, norme e vincoli, può non essere facile. Iniziamo con il dire che per scegliere la soluzione più adatta è bene partire dalla disponibilità in termini di spazio, dall’esposizione del sito, unitamente alle proprie esigenze energetiche. In media un impianto fotovoltaico da 6 kW può essere sufficiente per una famiglia di 4 persone e richiede circa 50 metri quadrati di tetto. A patto di avere un tetto o una copertura edilizia esposta a sud.
I moduli fotovoltaici risultano, infatti, più produttivi quando i raggi del sole colpiscono in maniera perpendicolare la loro superficie e permettono pertanto di soddisfare il proprio fabbisogno con un impianto di dimensioni inferiori.
E’ altrettanto essenziale conoscere le proprie abitudini di consumo per poter sfruttare al meglio la produzione. Nei casi in cui il picco della domanda domestica si registri la sera o comunque lontano dalle ore di maggiore irraggiamento, la soluzione ideale per massimizzare l’autoconsumo è un sistema d’accumulo; in questo modo l’energia elettrica generata durante il giorno viene immagazzinata nelle batterie e resa disponibile on demand senza doverla acquistare dalla rete nazionale.
Ma per operare una scelta razionale vanno presi in considerazione tutti gli aspetti chiave, dalla tipologia dei moduli alla produzione stimata, dai bonus sfruttabili ai ritorni in bolletta
Caratteristiche Tecniche degli Impianti Fotovoltaici da 6 kW
Anche se lontani dalla complessità delle centrali su scala utility, i piccoli impianti solari da 6 kW richiedono comunque diversi componenti essenziali: oltre a i moduli fotovoltaici, i sistemi sono dotati di inverter, ottimizzatori, strutture di sostegno per l’installazione, cavi e, solitamente, di un sistema per il monitoraggio dello stato di salute.
I moduli fotovotaici
I moduli o pannelli solari costituiscono il cuore dell’impianto: il loro compito è trasformare la luce incidente in elettricità. Quanti ne servono per un impianto fv da 6 kW? Dipende dalla potenza nominale. Oggi sul mercato esiste un’ampia scelta, dai grandi e pesanti moduli da 500-600 Wp, alle soluzioni più leggere, magari in fotovoltaico in film sottile ma decisamente meno potenti (120 Wp).
Ma per le installazioni residenziali in generale si punta su prodotti standard in silicio cristallino, con potenze nominali comprese tra di 300-400 Wp, in grado di garantire il perfetto equilibrio tra dimensioni e peso. Il che si traduce in circa 15-20 pannelli.
Gli inverter fotovoltaici
Se i moduli sono il cuore, l’inverter è il cervello. Questo componente converte la corrente continua (CC) prodotta dai pannelli, in corrente alternata (CA), affinché possa essere usata dall’impianto elettrico delle case. Non solo. L’inverter ha anche il compito di ottimizzare il più possibile il rendimento fotovoltaico, trovando e mantenendo il giusto punto di funzionamento, regolando frequenza e tensione e proteggendo il sistema da cortocircuiti o sovratensioni.
Gli ottimizzatori
Per far dialogare cuore e cervello servono gli ottimizzatori, piccoli dispositivi installati sul retro dei pannelli. Senza questi dispositivi se uno o più moduli collegati in serie (stringa) avessero un problema- a causa di un guasto o banalmente anche per un’ombreggiatura parziale – ciò influirebbe sulla produzione di tutta la stringa.
Le batterie
Per il funzionamento dell’impianto sono necessari anche cavi, sistemi di montaggio e software per il controllo della produzione. E per ottimizzare l’autoconsumo è buona regola ragionare anche sull’integrazione di una soluzione d’accumulo. In generale, per un impianto fotovoltaico da 6 kWh, sono raccomandate soluzioni a batteria con una capacità tra i 5 e i 10 kWh, a seconda dei consumi previsti nelle ore notturne.
L’installazione di un Impianto Fotovoltaico da 6 kW
Prima di installare nella propria abitazione o edificio un impianto fotovoltaico da 6 kW si prendono in esame una serie di elementi. Primo fra tutti la tipologia di sito. Vanno bene sia i tetti a falda che quelli piani, ma per entrambi va ricordato che l’orientamento ideale dell’impianto è con la faccia rivolta a sud, dal momento che i pannelli solari risultano più produttivi quando colpiti in maniera perpendicolare dai raggi del sole. In caso di vincoli tecnici è possibile variare fino ad un massimo di 45° (sud-est o sud -ovest) senza che la produzione fv annua perda troppo. Oltre questo valore invece il calo diventa troppo consistente per soddisfare il proprio fabbisogno e potrebbe essere necessario sovradimensionare l’impianto.
Altrettanto importante è l’inclinazione dei moduli. In questo caso per un’installazione più efficiente in termini di resa va considerata sia la latitudine che il periodo dell’anno in cui l’abitazione registra normalmente il maggior consumo di energia. In linea generale in Italia un’inclinazione ottimale è compresa tra 30 e i 40° considerando un angolo più ampio al nord e meno al Sud. In fase di progettazione va anche tenuto conto dell’eventuale presenza di ostacoli, come alberi, antenne o altre costruzioni in grado di determinare ombre sull’impianto durante il giorno.
Ma di quanto spazio stiamo parlando? In media, per un sistema fotovoltaico da 6 kW servono circa 50 metri quadrati impiegando moduli standard in silicio monocristallino. valore che si abbassa leggermente in caso di tetti spioventi (38-45 m2) e si alza con i tetti piani per evitare che un design troppo fitto porti a ombreggiamenti (55-65 m2).
Piccoli Impianti Fotovoltaici da 6 kW, quali permessi servono?
Lato permessi e comunicazioni, gli impianti solari domestici realizzati sui tetti godono di importanti semplificazioni burocratiche. Nel dettaglio le installazioni fotovoltaiche da 6 kW rientrano negli interventi di edilizia libera (DPR 380/2001 e DM 2 aprile 2018) e quindi non necessitano di particolari autorizzazioni o atti amministrativi di assenso. Questo vale anche per gli edifici localizzati in centri storici e per gli immobili in zone con vincoli paesaggistici a patto però – in quest’ultimo caso – che i pannelli solari siano integrati nella struttura del tetto, non costituiscano un impedimento alla vista da punti panoramici o zone pubbliche esterne e che la copertura sia realizzata con materiali che rispettano la tradizione locale.
L’unica comunicazione è quindi quella effettuata tramite Modello Unico che permette di accedere a una procedura online semplificata che razionalizza lo scambio di informazioni tra Comune, gestore di rete e GSE
In tutti gli altri casi è invece obbligatorio richiedere preventivamente l’autorizzazione paesaggistica semplificata, inviando la domanda all’ente pubblico che la girerà alla Soprintendenza.
Quanto produce un impianto fotovoltaico da 6 kW?
La produzione di impianto fotovoltaico da 6 kW dipende da diversi fattori, in primis le condizioni di irraggiamento del sito. In linea di massima in Italia si stima una produzione di circa 8.000 kWh l’anno, con picchi fino a 9.000 kWh nelle regioni del Sud e un minimo di 7.200 kWh per quelle del Nord. Ma sulla resa finale influiscono anche l’orientamento e l’inclinazione dei moduli (come precedentemente spiegato), la tipologia di pannelli e la loro età, il grado di pulizia e manutenzione del sistema, così come le perdite “fisiologiche” dell’impianto.
Per avere un quadro preciso della situazione oggi vengono in aiuto diversi simulatori on line gratuiti. Uno tra i migliori è il Photovoltaic Geographical Information System (PVGIS) del Centro Comune di Ricerca della Commissione Europa. Il programma calcola la resa mensile degli impianti a partire dalla posizione geografica, la capacità installata, la tecnologia impiegata e la perdita del sistema stimata. E fornisce anche consigli sul miglior angolo di inclinazione o dati sulla variazione di produzione dovuta alla temperatura ambientale o al basso irraggiamento.
Non solo. PVGIS calcola anche le prestazioni dei sistemi fotovoltaici integrati a soluzioni d’accumulo a batterie, opzione che permette di ampliare i benefici del fotovoltaico residenziale. L’energy storage offre infatti, vantaggi significativi in termini di fabbisogno elettrico, aumentando l’autoconsumo e aiutando in molti casi a garantire la sicurezza energetica residenziale a fronte di blackout sulla rete.
Quanto si risparmia sulla bolletta con un impianto da 6 kW?
Anche in questo caso sono diverse le variabili da tenere presenti, prezzo dell’energia elettrica compreso. Il rapporto “Solar Power Heats 2023” dell’associazione SolarPower Europe ha calcolato che nel 2022 – anno segnato dal caro energia, le famiglie italiane dotate di pannelli solari hanno ridotto in media la propria bolletta elettrica di ben 2.935 euro, pari al 64%. Percentuale che ha superato l’80% aggiungendo impianti e apparecchi elettrici ad alta efficienza. I sistemi d’accumulo possono aumentare ulteriormente tale risparmio.
Fotovoltaico Domestico, come e perché sceglierlo?
Per quanti volessero dotarsi di pannelli solari in casa è bene ricordare che oggi esistono diversi incentivi per il piccolo fotovoltaico in grado di alleggerire la spesa iniziale.
In tutti casi, per non sbagliare, è opportuno affidarsi a professionisti del settore, esperti in grado di seguire passo passo le operazioni ma soprattutto di intercettare le necessità del singolo per realizzare un impianto su misura. Operatori come Sorgenia che oggi offrono impianti di fotovoltaico residenziale e servizi di consulenza professionale per guidare gli utenti nella scelta migliore. L’azienda segue gli interventi passo passo dalla richiesta, all’installazione, dalla gestione delle pratiche alla manutenzione nel corso degli anni, portando sul mercato soluzioni di qualità e con ottimi rendimenti in qualsiasi condizione atmosferica. L’obiettivo è individuare le soluzioni capaci di massimizzare la produzione energetica dell’utente finale, senza dimenticare la sostenibilità. Quella economica e quella prettamente ambientale. Sì perché la scelta di acquistare un impianto fotovoltaico da 6 kW (o di taglia più o meno grande) non è banalmente una decisione che influisce solo sul portafoglio.
Oggi l’energia solare rappresenta lo strumento più facile per partecipare alla transizione ecologica globale, aumentando l’indipendenza energetica e proteggendosi da eventuali shock di mercato. Installando un sistema fotovoltaico familiare è possibile alleggerire le emissioni del dell’attuale comparto energetico nazionale di circa 1.153 kg di CO2 l’anno, per un totale di oltre 37mila emissioni evitate nell’intera vita utile dell’installazione.