(Rinnovabili.it) – Le temperature bollenti possono nuocere gravemente sulle prestazioni di un impianto fotovoltaico. Non è un mistero infatti che una delle caratteristiche dei moduli sia quella di diminuire la potenza erogata all’aumentare della temperatura ambientale. Nonostante la correlazione tra coefficiente di temperatura e degrado delle prestazioni sia ben documentato nei territori dai climi caldi e umidi come l’India, non per tutti i paesi si ha la stessa accuratezza di dati. A colmare il gap di informazioni è ora il white paper del Photovoltaic Power System Programme della IEA, l’Agenzia Internazionale dell’Energia. Il documento analizza i dati forniti da impianti fotovoltaici operativi in diversi paesi, al fine di migliorare la comprensione delle problematiche legate all’efficienza e all’affidabilità dell’attuale tecnologia solare e concentrandosi in particolare sulle informazioni provenienti da Italia, USA e Australia.
Nel dettaglio il report mette in evidenza l’impatto della temperatura ambientale sulla Performance Ratio (PR), uno dei principali parametri per misurare l’efficienza di un impianto fotovoltaico. In concreto il Performance Ratio definisce il rapporto tra il rendimento energetico effettivo e il possibile rendimento teorico. Lo studio ha mostrato che ad esempio in Paesi come l’Italia, nonostante gli alti livelli di irraggiamento sia nelle regioni del Sud che quelle del Centro, nelle prime si avrebbe un PR inferiore rispetto alle seconde a causa di temperature ambientali maggiormente elevate. Il documento inoltre rivela come nelle regioni europee più settentrionali, come nei Paesi Bassi, ad esempio, il PR di un impianto fotovoltaico nei mesi invernali potrebbe raggiungere una media del 82,1%, rispetto al 73,2% dei mesi estivi. Nel suo “Analysis of Long-Term Performance of PV Systems“, questo il nome della relazione, la IEA ha valutato oltre 600 impianti solari nei paesi chiave in tutto il mondo, studiandone la variabilità della resa annuale.