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La Thailandia punta sugli impianti ibridi idro-fotovoltaici

Dopo il progetto sulla diga di Sirindhorn, l'impresa elettrica statale è pronta a fare il bis con un nuovo impianto solare flottante diga di Ubol Ratana. Con l'obiettivo a lungo termine di realizzare fino a 2,7 GW sui bacini nazionali

impianti ibridi idro-fotovoltaici
Credits: EGAT

17 impianti ibridi idro-fotovoltaici in 17 anni

(Rinnovabili.it) – Il mix energetico della Thailandia fa ancora molto affidamento sui combustibili fossili. Ma negli ultimi anni il Paese, a causa della crescente domanda energetica e del calo delle riserve nazionali di gas naturale, ha rinnovato la sua attenzione verso le fonti rinnovabili. Oggi la nazione può contare su circa 11 GW capacità verde, pari a quasi il 23% della capacità elettrica  installata sul suo territorio. E il piano del governo – il Power Development Project  – prevede di aggiungere almeno altri 25 GW entro il 2037. Una parte di questo impegno è stata affidata agli impianti ibridi idro-fotovoltaici.

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L’idea è quella di sfruttare i bacini delle dighe idroelettriche per installare pannelli solari galleggianti, integrando le due produzioni. Un primo progetto è già stato avviato dall’Autorità statale per la generazione di energia elettrica della Thailandia (EGAT) nella provincia nord-orientale di Ubon Ratchathani. Ad aprile dello scorso anno, infatti, sono stati ultimati i lavori di realizzazione del Sirindhorn Solar Cell: 144.417 moduli solari sono stati installati sul bacino idrico della centrale idroelettrica di Sirindhorn. Per un capacità fotovoltaica totale di 45 GW, tale da rendere il progetto il più grande al mondo per la sua tipologia. La struttura è dotata di un sistema di gestione che permette di passare da una fonte all’altra a seconda della domanda e delle condizioni ambientali. E i pannelli sono stati posizionati in maniera tale da non impedire il passaggio della luce all’acqua, in maniera da non influire sull’ambiente sottomarino.

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Oggi la società è pronta a fare il bis pubblicando sul proprio sito i documenti del prossimo progetto ibrido che finirà all’asta. Un nuovo impianto fotovoltaico galleggiante, installato sulla diga di Ubol Ratana. A regime dovrebbe avere una capacità di 24 MW ed essere dotato anche di un sistema d’accumulo a batterie per migliorare l’efficienza e la continuità della produzione. Ma EGAT ha già fatto sapere di essere pronta ad replicare l’approccio. Il piano prevede la realizzazione di altri 15 impianti ibridi idro-fotovoltaici nei prossimi 16 anni. “Quando tutti i progetti saranno completati in ogni diga, avremo la capacità di generare una potenza di 2,72 GW”, ha affermato il capo del progetto Chanin Saleechan.