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Dall’illuminazione off grid benefici per ambiente e occupazione

Dall'illuminazione off grid benefici per ambiente e occupazione

 

(Rinnovabili.it) – L’energia pulita crea più posti di lavoro di quella sporca. E’ questa, volendo semplificare, la conclusione a cui sono arrivati alcuni ricercatori del Lawrence Berkeley National Laboratory (Berkeley Lab) valutando i benefici dell’illuminazione off grid nelle comunità più povere del Pianeta.

Il gruppo, guidato dallo scienziato Evan Mills, ha condotto la prima analisi globale degli impatti occupazionali determinati dalla transizione verso un sistema di LED e lanterne solari. Lo studio, pubblicato in questi giorni sulla rivista Energy for Sustainable Development, mostra come abbandonare l’illuminazione tradizionale, che in molti Paesi in via di sviluppo significa uso massiccio di candele o lanterne al cherosene, per alternative più verdi, stimolerebbe la crescita economica creando oltre due milioni di nuovi posti di lavoro.

 

“Alla gente piace parlare di come l’energia solare crei occupazione, ma è raro che venga posta indagata l’altra faccia della medaglia, ovvero quante persone perderanno il proprio lavoro quando il fotovoltaico sostituirà i carburanti fossili?” spiega Mills. “Ecco perché abbiamo deciso di quantificare la creazione netta di posti di lavoro. E la buona notizia è ne avremo molti più in questo modo”.

 

In paesi come Mali, Niger, Sierra Leone, India, Indonesia e Kenya, l’illuminazione a base di combustibile non è particolarmente “job-intensive”. I singoli imprenditori vendono lanterne, stoppini, candele, e kerosene in piccole quantità, spesso in mercati locali o sul ciglio della strada, creando poco lavoro (150.000 occupati a livello mondiale) e per lo più a tempo determinato. Ogni milione di lanterne solari prodotte e diffuse invece  si avrebbero indietro circa 17.000 posti di lavoro, stimano gli scienziati. Senza contare i benefici su ambiente e salute.

 

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Inoltre la ricerca mette in luce come la qualità del lavoro stesso sarebbe molto. “Con l’illuminazione a base di combustibile – continua Mills – molte di queste persone sono coinvolte nel mercato nero e nel contrabbando di kerosene oltre i confini nazionali, incidendo anche sul lavoro minorile”.

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