(Rinnovabili.it) – Per un pianeta affamato di energia come la Terra c’è bisogno di soluzioni energetiche innovative e sostenibili. Ecco perché, nonostante gli alti costi e la complessità tecnologica, il mondo della ricerca non abbandona l’idea di riuscire a raccogliere l’immenso potenziale solare dello spazio per inviarlo sulla Terra. Accanto alle soluzioni che da decenni scienziati ed ingegneri stanno studiano per dar vita alla visione, si aggiunge ora un nuovo progetto. E’ stato battezzato SPS-ALPHA, acronimo di Solar Power Satellite via Arbitrarily Large PHased Array ed è l’innovativo concept di centrale energetica orbitante disegnato da John Mankins di Artemide Innovation Management Solutions.
Lo scorso agosto, la società è stata selezionata in un contest organizzato dalla NASA e grazie alla collaborazione ed al supporto dell’Agenzia, Mankins e il proprio team potrà rivedere la fattibilità concettuale del progetto attraverso esperimenti tecnologici proof-of-concept. SPS-ALPHA utilizza un approccio bimimetico in grado di eliminare la necessità di un grande sistema di gestione e distribuzione dell’energia integrato, andando così a ridurre significativamente il costo di realizzazione. Lo speciale satellite impiegherebbe un’ampia gamma di specchi mobili e realizzati in film sottile sulla sua superficie curva, con il compito di intercettare e reindirizzare la luce solare in entrata verso le cellule fotovoltaiche posizionate sul retro della struttura. I singoli elementi del sistema, spiega Mankins, pesano tra i 50 a 200 chilogrammi, facilitando in tal modo la produzione in serie a costi notevolmente inferiori rispetto ai sistemi spaziali tradizionali.