Si chiama SPS-ALPHA ed il nuovo concept di centrale energetica orbitante a cui sta lavorando la NASA
Lo scorso agosto, la società è stata selezionata in un contest organizzato dalla NASA e grazie alla collaborazione ed al supporto dell’Agenzia, Mankins e il proprio team potrà rivedere la fattibilità concettuale del progetto attraverso esperimenti tecnologici proof-of-concept. SPS-ALPHA utilizza un approccio bimimetico in grado di eliminare la necessità di un grande sistema di gestione e distribuzione dell’energia integrato, andando così a ridurre significativamente il costo di realizzazione. Lo speciale satellite impiegherebbe un’ampia gamma di specchi mobili e realizzati in film sottile sulla sua superficie curva, con il compito di intercettare e reindirizzare la luce solare in entrata verso le cellule fotovoltaiche posizionate sul retro della struttura. I singoli elementi del sistema, spiega Mankins, pesano tra i 50 a 200 chilogrammi, facilitando in tal modo la produzione in serie a costi notevolmente inferiori rispetto ai sistemi spaziali tradizionali.