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IFI: la scelta è uno “schiaffo all’industria manifatturiera”

Dopo l'annuncio dell'istallazione sul tetto dell'archivio di stato del Senato arriva la protesta del Comitato IFI per la scelta di attribuire il progetto ad una società tedesca invece che italiana

(Rinnovabili.it) – E’ di pochi giorni fa l’annuncio della realizzazione di un impianto fotovoltaico costruito sul tetto dell’archivio di stato del Senato. Dopo il plauso per l’aumento della produzione di energia da fonte rinnovabile voluta dal governo ecco che arriva la prima delle espressioni di malcontento dal settore fotovoltaico. Il Comitato IFI (Industrie Fotovoltaiche Italiane) non ci sta, trova assurdo che con tutte le aziende italiane impegnate nel settore il progetto sia stato dato nelle mani di una società tedesca, la Solon spa, definendo la scelta uno “schiaffo all’industria manifatturiera italiana”.

 

“Anche in quest’occasione prendiamo atto di come le istituzioni nazionali non salvaguardino e proteggano l’industria fotovoltaica italiana – dichiara Alessandro Cremonesi, Presidente di Comitato IFI – In un momento critico come l’attuale, in cui l’industria del solare italiano soffre di pesanti vessazioni, con cause drammatiche in termini di occupazione ed efficienza produttiva, siamo spiazzati dalla mancanza di tutela e dal totale abbandono delle imprese del Made in Italy. La scelta di commissionare un impianto fotovoltaico, situato nel cuore delle Istituzioni italiane, a un gruppo di proprietà straniera ci conferma come non si stia operando per salvare la produzione italiana, già vittima di cambiamenti normativi penalizzanti e pesanti azioni di dumping da parte degli operatori extra-europei”.