Dopo un lungo dibattito il testo del decreto ha ottenuto parere positivo tenuto conto delle richieste di modifica presentate
(Rinnovabili.it) – Il testo definitivo del decreto sul V Conto Energia sembra essere vicino. Alla seduta della Conferenza del 6 giugno, le Regioni, l’Upi e l’Anci hanno presentato parere condizionato sottolineando le problematiche sottese al testo del decreto esaminato. Dopo un lungo dibattito il testo del decreto ha ottenuto parere positivo tenuto conto delle richieste di modifica presentate.
In particolare è stata richiesta la previsione di un adeguato periodo di transitorietà dal IV al V conto energia per gli impianti i cui soggetti responsabili sono Enti Locali, in modo da tutelare le decisioni di investimento già prese dalle Amministrazioni pubbliche. Conseguentemente, il IV conto energia continuerebbe ad applicarsi agli impianti realizzati su edifici pubblici e aree pubbliche che sono in esercizio entro il 31 dicembre 2012. Se entrati in esercizio dopo questa data, questi impianti usufruiranno del V conto energia.
Le Regioni chiedono inoltre l’innalzamento del tetto di spesa dai 500 milioni all’anno previsti nella bozza iniziale del Governo a 749 milioni di euro l’anno e che le modalità di incentivazione disciplinate dal decreto vengano applicate dal 1° ottobre 2012, qualora a tale data il valore cumulato annuo degli incentivi abbia raggiunto il valore di 6 miliardi di euro l’anno da almeno 30 giorni.
Altra richiesta rilevante e ritenuta “imprescindibile” riguarda l’innalzamento della soglia di potenza degli impianti per l’iscrizione al registro, fissata nella versione governativa a 12 kW (Anci e Upi hanno chiesto un innalzamento da 12 a 30 KW). Si richiede inoltre di esonerare dall’iscrizione al registro gli impianti fotovoltaici di potenza fino a 100 kW per i quali il costo annuo indicativo degli incentivi del semestre non ecceda i 50 milioni di euro; gli impianti fotovoltaici a concentrazione per i quali il costo annuo indicativo degli incentivi del semestre non ecceda i 10 milioni di euro; gli impianti fotovoltaici integrati con caratteristiche innovative per i quali il costo annuo indicativo degli incentivi del semestre non ecceda i 10 milioni di euro; gli impianti fotovoltaici su edifici ed aree delle Amministrazioni pubbliche di cui all’articolo 1, comma 2, del D. Lgs 165/2001 per i quali il costo annuo indicativo degli incentivi del semestre non ecceda i 20 milioni di euro; gli impianti su edifici, capannoni e fabbricati rurali installati in sostituzione di coperture in eternit o comunque contenenti amianto di potenza fino a 100 kW gli impianti su edifici e fabbricati rurali installati in sostituzione di coperture in eternit o comunque contenenti amianto di potenza fino a 50 kW; gli impianti installati su edifici, capannoni e fabbricati rurali ricompresi nelle zone colpite dal terremoto.
Le Regioni chiedono di introdurre la possibilità di produrre autocertificazioni e di rivedere i criteri di priorità per l’accesso al registro. I punteggi più alti dovrebbero rispettare i seguenti criteri: previsione di un audit o di una certificazione energetica post investimento, per gli edifici oggetto di interventi che hanno migliorato la classe energetica dell’immobile, con moduli FV in sostituzione di coperture in amianto; utilizzo di materiali interamente made in Europe per comporre almeno l’80% dell’impianto; localizzazione su cave dismesse e miniere; impianto (fino a 200 kW) al servizio di attività produttive (la versione iniziale del decreto indicava invece impianti di proprietà di aziende agricole e al loro servizio). Si richiede inoltre un incremento della tariffa i 3 centesimi di euro/kWh per gli impianti il cui costo di investimento sia per non meno del 80% riconducibile ad una produzione realizzata unicamente all’interno della Unione europea ; di 3 centesimi di euro/kWh per gli impianti su edifici installati in sostituzione di coperture in eternit o comunque contenenti amianto.
Inoltre, si dovrebbe ridurre da 120 giorni a 60 giorni il termine dal ricevimento della domanda entro il quale il Gestore dei Servizi Energetici (Gse) dovrà erogare la tariffa, una volta completate le verifiche.
La versione finale del V conto energia terrà conto quindi dei pareri della Conferenza Unificata e dell’Autorità dell’Energia, oltre che dei suggerimenti migliorativi della Commissione Ue, confermando, con le modifiche concordate, l’impianto generale del testo dal punto di vista degli obiettivi in volumi, delle risorse messe a disposizione e degli strumenti di governo.