(Rinnovabili.it) – La battaglia a colpi di dazi tra Usa e Cina, in campo fotovoltaico, potrebbe intravedere una tregua. La Solar Energy Industries Association (SEIA), l’ente che rappresenta l’industria solare statunitense, ha presentato una proposta di risoluzione nella speranza di superare lo stallo creatosi tra le due potenze commerciali. Il documento, indirizzato ad entrambi i governi, propone l’istituzione di un un fondo di compensazione per l’industria manifatturiera che assista i produttori di energia solare degli Stati Uniti a rafforzarsi all’interno del mercato nazionale. Il Fondo potrebbe essere finanziato da una percentuale del premio che le società cinesi sta pagando in più ai produttori di paesi terzi per aggirare le sanzioni commerciali degli Stati Uniti, riducendo nel contempo i costi e la distorsione della catena di approvvigionamento per le imprese cinesi.
Il governo cinese dovrebbe anche accettare di porre fine ai dazi antidumping sulle esportazioni americane di silicio policristallino. Una mossa che dovrebbe essere accompagnata dallo stesso trattamento da parte degli USA, eliminando gradualmente i dazi compensativi e quelli anti-dumping applicati su moduli fotovoltaici “Made in China”. “Questa proposta di regolamento costituirebbe una vittoria per tutti”, ha commentato Rhone Resch Presidente e CEO SEIA. “Potrebbe davvero abbassare i costi per i produttori cinesi per l’esportazione di celle e moduli solari negli Stati Uniti, e avrebbe la potenzialità di migliorare la capacità dei produttori statunitensi di competere equamente sul mercato. Ma, cosa molto importante, l’accordo proposto da SEIA farebbe bene ai consumatori americani come anche a tutti i consumatori di energia solare, abbassando i costi“.