(Rinnovabili.it) – Sarà per l’atmosfera grigia della crisi economica o forse anche per i traguardi raggiunti finora dal fotovoltaico nel processo di “equiparazione” con le fonti energetiche tradizionali (grid parity) eppure, l’esempio della Grecia e della Svizzera sulla riduzione complessiva delle Feed in Tariffs (FiT) per il comparto solare, potrebbe rappresentare, in tutta Europa, l’inizio di un percorso di azzeramento degli incentivi.
Partiamo dalla Grecia: dopo una serie di consultazioni con gli stakeholders di settore e le organizzazioni ambientaliste, il Ministro dell’Ambiente ha fatto entrare in vigore, dal 1 ° febbraio 2012, le nuove tariffe FiT per gli impianti fotovoltaici di potenza non superiore ai 100 kW e le installazioni realizzate sulle isole non “allacciate” alla rete elettrica centrale: il tasso è stato quindi ridotto del 12,5% rispetto al valore precedente introdotto nel 2009. Inoltre, la nuova tariffa sarà ulteriormente ridotta del 7% ogni sei mesi fino ad agosto 2014 mentre, per quanto riguarda il tetto tariffario per gli impianti fotovoltaici fino a 10kW, verrà applicata una riduzione del 5% ogni sei mesi.
Per quanto riguarda la Svizzera invece, dal 1° marzo 2012 – oltre ai tagli dell’8% già attuati a gennaio – il Dipartimento Federale dell’Energia (DATEC) ridurrà ulteriormente del 10% le FiT per i nuovi impianti FV. C’è però da dire che il DATEC ha deciso di introdurre altri tagli agli incentivi anche perché i prezzi dei moduli fotovoltaici hanno continuato a scendere soprattutto nel corso dell’ultimo anno, con una conseguente riduzione dei costi di investimento dei progetti fotovoltaici.