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Great Solar Boom, il fotovoltaico è pronto a farci fare il salto

Great Solar Boom, il fotovoltaico è pronto a farci fare il salto

 

(Rinnovabili.it) – L’energia solare è “un’alternativa ormai pronta per una grande transizione energetica”. Non hanno dubbi gli autori di “The Great Solar Boom”, l’approfondita analisi sul mondo del fotovoltaico, sulle sue potenzialità e sulle sue barriere. Condotta dai ricercatori dell’Istituto di biometeorologia (Ibimet-Cnr) e dell’Istituto per lo studio dei materiali nanostrutturati (Ismn-Cnr) del Centro Nazionale Ricerche, l’indagine individua i principali ostacoli alla transizione dell’economia globale dai combustibili fossili all’elettricità solare generata da tecnologia fotovoltaica a basso costo. Ma soprattutto ci ricorda, ancora una volta, come l’Italia abbia oggi un record importantissimo: deteniamo il 10% della generazione fv globale.

 

Nel Belpaese, il Conto Energia tra il 2006 e il 2013 ha provocato un aumento impressionante della potenza fotovoltaica installata, al punto che in soli due anni (tra il 2011 e il 2013) è cresciuta da poche centinaia di MW a 18.42 GW. “Lo studio spiega come l’energia solare sia un’alternativa ormai pronta per una grande transizione energetica che consenta di conciliare crescita dell’economia globale e risanamento ambientale, di risolvere il dilemma fra possibile carenza di petrolio, aumento dei costi di estrazione degli idrocarburi e crescita della popolazione, che in passato aveva portato i prezzi su livelli insopportabili per molte economie”, spiega Francesco Meneguzzo dell’Ibimet-Cnr di Firenze. “Il fotovoltaico conviene perché, a seconda dei materiali utilizzati, restituisce da 10 a 50 volte l’energia impiegata nella sua costruzione. Mentre le diffuse perplessità rispetto all’occupazione di territorio paiono superate dalla valutazione che una superficie inferiore allo 0.6% del territorio europeo sarebbe sufficiente per garantire con i pannelli fotovoltaici la copertura completa del fabbisogno elettrico dell’Unione Europea”.

 

In questi anni, si legge nel documento, il prezzo di vendita dei moduli fotovoltaici, una volta pensato per essere “fisicamente limitato” dal costo di silicio cristallino, è sceso inaspettatamente a un livello così basso (<0,5 $ / W, a partire da maggio 2015) che, piuttosto che “grid parity” si può parlare ora di una vera “generation parity” con la fonte oggi più economica, il carbone. “I vantaggi e i costi della tecnologia sono chiari: l’elettricità fotovoltaica è venduta a prezzi inferiori a quella da fonti convenzionali, anche senza incentivazioni e non soltanto nei Paesi più soleggiati, ma persino in Francia che è il Paese con la maggiore penetrazione del nucleare a livello globale. La disponibilità crescente di elettricità ottenuta dalla luce solare durante le ore di punta ha fatto crollare il prezzo del kWh nei Paesi più solarizzati come Germania (dai 51 Euro/MWh del 2006 a 33 Euro/MWh del 2014) e Italia (dai 75 euro/MWh del 2006 ai 52 Euro/MWh del 2014), in cui la componente dovuta alla generazione fotovoltaica ha pesato molto più della crisi della domanda”, sostiene Mario Pagliaro dell’Ismn-Cnr di Palermo. “Ed è stata l’Italia, attraverso l’impianto installato nel 1984 nell’isola di Vulcano, a mostrare al mondo come la tecnologia fotovoltaica per generazione elettrica fosse affidabile e robusta, con un modesto 6% di perdita di produzione registrato in oltre 30 anni di funzionamento”.

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