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Google abbandona i piani per rendere economiche le rinnovabili

Il gigante del web chiude il progetto, annunciato nel 2007, per ridurre i costi delle energie verdi, come parte di un più ampio sforzo a livello aziendale per eliminare i prodotti meno incisivi sul mercato

(Rinnovabili.it) – Big G torna sui suoi passi, abbandonando l’ambizioso progetto di rendere l’energia green più economica del carbone. Nonostante abbia creato relativamente da poco un’apposita sezione dedicata ai passi da gigante fatti dall’azienda nel settore della sostenibilità, Google fa sapere attraverso il proprio blog di essere pronto alle ‘pulizie di primavera’. A volere la marcia indietro è co-fondatore e oggi nuovo CEO, Larry Page, che dopo aver preso le redini della società nel mese di aprile, ha deciso ora di staccare la spina a sette progetti. “Per ricapitolare, siamo in procinto di arrestare un certo numero di prodotti che non hanno avuto l’impatto che speravamo”, ha commentato il Vice Presidente Senior del settore Operazioni di Google Urs Hölzle nel blog, spiegando come la società sia pronta a rinunciare al Renewable Energy Cheaper than Coal (RE<C), iniziativa lanciata nel 2007 come tentativo per migliorare e rendere più competitiva la tecnologia solare. “A questo punto, – ha aggiunto Hölzle – le altre istituzioni sono in una posizione migliore rispetto a Google per portare questo tipo di ricerche al livello successivo”.

L’azienda ha anche pubblicato i risultati del lavoro svolto fino ad oggi sul fronte delle fonti rinnovabili, in cui ha investito oltre 850 milioni dollari, assicurando che la fine prematura del suo RE<C non avrebbe in nessun modo pregiudicato lo sforzo verde dell’azienda, che continua ad essere notevole (basti pensare al piano di approvvigionamento di energia rinnovabile per i suoi data center). Tra gli altri progetti inclusi nelle “pulizie di primavera” anche Google Knol, Google Search Timeline, Google Gear, Google Friend Connect, Google Bookmarks liste e Google Wave.