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Al Fraunhofer ISE celle solari “stampate” in appena 0,6 secondi

Fraunhofer ISE
Credits: ©Fraunhofer ISE

La produzione delle celle solari in silicio ingrana la quarta

(Rinnovabili.it) – La fabbricazione del fotovoltaico diviene ancora più rapida. Merito di una nuova ricerca condotta in Germania dal Fraunhofer Institute for Solar Energy Systems ISE in collaborazione con l’azienda ASYS Automatisierungssysteme. Il lavoro tedesco si è focalizzato su un particolare passaggio di produzione per le convenzionali celle solari in silicio: la metallizzazione. Di cosa si tratta? Della deposizione di sottili strisce di metallo sul wafer per formare i contatti conduttivi.

Da sempre la stampa serigrafica “piana” rappresenta il processo standard per questa fase ma gli scienziati del Fraunhofer ISE hanno testato un nuovo approccio finalizzato a velocizzare la produzione fotovoltaica. Come spiega il Dottor Florian Clement, capo del dipartimento Tecnologia di produzione presso l’istituto tedesco, “la metallizzazione mediante serigrafia è attualmente limitata a una produttività di circa 0,9 secondi per cella solare […] Ciò rende la fase di stampa un collo di bottiglia nel processo di produzione di celle solari al silicio così come in quello di componenti elettronici di molti altri settori”.

Come superare l’ostacolo? Con una nuova macchina progettata dall’Istituto e prodotta da ASYS. L’apparecchio è dotato di un sistema automatico di trasporto “modulare” e “ad alta velocità” che unisce la stampa serigrafica rotativa a quella flessografica. A seconda delle necessità, è possibile attivare l’una o l’altra, integrando anche altre tecnologie. Grazie alla nuova macchina, il team ha raggiunto un tempo di ciclo di appena 0,6 secondi per cella solare; aumentando la produttività di stampa di un fattore di 1,5.

Non solo. Il processo può essere esportato ad altre linee produttive, comprese quelle delle tecnologie per l’idrogeno

Non è la prima volta che il Fraunhofer ISE si occupa di metallizzazione con l’obiettivo di ottimizzare la fabbricazione delle celle solari. Nel 2019, l’istituto ha elaborato un processo per ridurre del 30% la quantità d’argento impiegata, realizzando contatti metallici estremamente stretti ma dalle proprietà elettriche perfettamente funzionali.

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