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Fotovoltaico: Usa contro India per i requisiti di localizzazione

Fotovoltaico: Usa contro India per i requisiti di localizzazione

 

(Rinnovabili.it) – Nuova querelle nel mercato fotovoltaico internazionale. Il governo americano ha chiesto all’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC) di indagare su alcuni requisiti imposti dall’India sul nuovo programma di crescita solare. Il responsabile per i negoziati commerciali, Michael Froman ha sottoposto all’attenzione dell’Organizzazione alcune regole della seconda fase della National Solar Mission indiana che prevedono che alcuni progetti in regime debbano garantire l’uso di componenti e forza lavoro rigorosamente nazionale. Nel dettaglio, metà dell’ultimo turno di appalti del programma d’approvvigionamento indiano (circa 750 MW) applicano questo vincolo sia per la tecnologia a film sottile che per quella in silicio cristallino.

 

Questi requisiti discriminano le esportazioni americane, richiedendo agli sviluppatori di impianti fotovoltaici di utilizzare componenti fabbricati in india anziché negli Stati Uniti”, ha spiegato Froman. “Questi vincoli contravvengono le regole dell’OMC, e oggi abbiamo fatto sentire la nostra voce per i diritti dei lavoratori e delle imprese americane”. Per il responsabile questi tipi di misure di “localizzazione” non costituiscono solo una barriera sleale alle esportazioni americane, ma vanno anche ad aumentare il costo dell’energia solare, ostacolandone la distribuzione in tutto il mondo.

 

In realtà sono numerosi i Paesi a livello mondiale ad aver inserito nei propri programmi di sostegno al fotovoltaico bonus o particolari incentivi per le componenti tecnologiche domestiche, tra cui Canada, Sud Africa e Francia. Eppure ad aver attirato l’attenzione degli USA è stata solo la politica indiana. “Le barriere di localizzazione sono una minaccia crescente per le esportazioni solari negli Stati Uniti e violano chiaramente le norme dell’OMC”, ha commentato Rhone Resch, presidente e amministratore delegato della Solar Energy Industries Association (SEIA). “Negli ultimi tre anni, il governo americano ha fornito all’India ogni occasione per eliminare dal mercato questo tipo di requisiti, restrittivi e sleali. In assenza di qualsiasi sforzo significativo da parte dell’India per trovare un terreno comune, è giunto il momento per l’Organizzazione Mondiale del Commercio di risolvere finalmente questi problemi”.

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