Nitzschke: “chiediamo all'Unione europea di avviare un'indagine sulle sovvenzioni illegali cinesi volte a prendere in consegna i mercati europei e mondiali”
(Rinnovabili.it) – Mentre l’Unione Europea è in piena indagine antidumping e la Cina si è detta pronta al colloquio per risolvere la faccenda nella maniera più semplice possibile, EU ProSun passa all’azione. Le aziende riunite sotto l’iniziativa hanno presentato in questi giorni alla Commissione europea una denuncia ufficiale nei confronti delle presunte sovvenzioni illegali concesse ai produttori fotovoltaici cinesi. La richiesta d’indagine, ci tiene a sottolineare EU ProSun, si differenzierebbe da quella già avviata dall’esecutivo in quanto volta a verificare la legalità delle sovvenzioni governative. “Le sovvenzioni fornite dal governo cinese – spiega in una nota stampa Milan Nitzschke, presidente di UE ProSun – sono ottenibili solo dalle imprese nazionali, che, sulla base di piani quinquennali generali e specifici per il settore solare, hanno beneficiato di ingenti sussidi e interventi statali generando una produzione di 20 volte superiore al fabbisogno nazionale di energia e vicina al doppio della domanda globale”.
“Ne consegue che oltre il 90% della produzione cinese è destinata all’esportazione. Ma un’irrazionale sovrapproduzione di questa portata non è neanche in grado di generare profitti. Le sovvenzioni governative – continua il presidente – hanno protetto i produttori cinesi dall’insolvenza e vengono assegnate alle aziende nel solare seppur non siano vantaggiose da un punto di vista economico. Nel frattempo, solo nel 2012, più di 20 importanti produttori europei di energia solare hanno dichiarato insolvenza”.