Le aliquote definitive del dazio antidumping e di quello antisovvenzioni si applicheranno soltanto alle esportazioni dalla Cina che non soddisfino le condizioni stabilite nella soluzione amichevole raggiunto fra le due potenze
In parallelo, la Commissione europea ha confermato la decisione di accettare l’impegno offerto dai produttori cinesi di pannelli solari per mettere fine alla guerra commerciale, fissando un prezzo minimo ed un limite di volume sulle esportazioni fino alla fine del 2015. Si conclude così un’indagine durata ben quindici mesi per il caso anti-dumping e tredici mesi per il caso anti-sovvenzioni. Durante questo periodo di inchiesta Bruxelles ha potuto constatare l’effettivo danno causato ai produttori europei determinato dalle pratiche di dumping e dalle sovvenzioni illegali.
La Commissione ha raggiunto nei giorni passati le sue conclusioni definitive e, dopo aver consultato gli Stati membri, ha fatto una proposta al Consiglio per le pratiche correttive da applicare per un periodo di due anni. La decisione di oggi dovrebbe anche contribuire a creare condizioni di parità per l’industria delle energie rinnovabili in Europa, spiega l’esecutivo Ue in una nota stampa “L’industria è essenziale per obiettivi europei di energia rinnovabile. Pratiche di commercio sleali nel settore solare non aiutano l’ambiente e non sono compatibili con un comparto fotovoltaico globale sano”.