La Repubblica Popolare ha presentato all’Unione Europa una nuova offerta per risolvere la controversia commerciale innescatasi nel mercato fotovoltaico
La misura dovrebbe arginare il consistente flutto del solare “made in china” che oggi in Europa catalizza metà dell’export. Nel dettaglio il progetto di Pechino vorrebbe che l’import europeo di prodotti cinesi non superi i 10 GW l’anno, mantenendo il costo sopra il minimo di 0,5 euro per watt e con la dichiarata aspettativa, ovviamente, che l’Unione Europea sospenda i dazi antidumping. Il Shanghai Securities News ha inoltre riferito che Wang è attualmente al lavoro con le amministrazioni per redigere un piano di sviluppo a lungo termine per l’industria solare nazionale. L’obiettivo della nazione è quello di incrementare la propria capacità di produzione solare di 100 GW entro il 2020, rispetto agli 800 MW raggiunti alla fine del 2010.