Anche il fotovoltaico sull’acqua può avere una “doppia faccia”
(Rinnovabili.it) – Continua ad avanzare il trend del fotovoltaico galleggiante, accorciando sempre di più il divario di costo con il solare terrestre. Al punto che in alcuni mercati la parità di prezzo sembra ormai prossima. A percorrere questa strada è anche Enel Green Power, che nel suo polo siciliano ha realizzato una prima struttura di test per il fotovoltaico sull’acqua. Ci troviamo presso l’Innovation Lab di Catania, il centro italiano dove EGP seleziona le nuove startup valutandone il potenziale tecnologico. E dove, tramite esperti e aziende del settore,la società porta avanti nuovi progetti rinnovabili, dagli speciali pannelli bifacciali alla manutenzione predittiva degli impianti tramite Big Data Analytics.
L’innovazione è la caratteristica chiave del Lab dove oggi sorge una piattaforma galleggiante sperimentale. Qui EGP sta testando tre differenti sistemi di fotovoltaico sull’acqua per una capacità totale di 30 kW. La struttura integra sia i tradizionali moduli che quelli bifacciali; gli stessi prodotti in serie dalla vicina fabbrica di 3SUN, di cui Enel Green Power è sia fondatrice che proprietaria.
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Perché puntare sul solare galleggiante? Perché questa tecnologia a fronte di costi di capitale leggermente più elevati rispetto le installazioni a terra, vanta spese operative e di gestione (O&M) inferiori, nessun costo del terreno e una maggiore efficienza dell’impianto stesso. “L’energia elettrica prodotta da un sistema galleggiante – spiega EGP – rispetto a uno sulla terraferma, può aumentare considerevolmente, anche del 7-12%”. Studi simili condotti in Asia hanno dimostrato che la maggiore efficienza può, in alcuni casi raggiungere, anche il 20%. Fattori che rendono il fotovoltaico sull’acqua una scelta vincente nell’attuale transizione energetica.
Nel polo siciliano, si metteranno alla prova i pannelli in diverse condizioni operative per testare la funzionalità delle varie componenti. E i dati raccolti saranno confrontati con quelli delle installazioni onshore. L’iniziativa, sottolinea l’azienda, fa parte di una lunga lista di progetti avviati nel campo dell’energia solare. Tra questi, c’è anche quello condotto in collaborazione con il National Renewable Energy Laboratory (NREL) del Dipartimento statunitense dell’Energia. Il progetto ha tra gli obiettivi lo studio dell’impatto degli impianti solari galleggianti sull’ambiente acquatico e sulla biodiversità. Uno dei punti principali in fase di valutazione è anche l’effetto di raffreddamento prodotto dall’acqua sui moduli. “Il programma – scrive EGP sul proprio sito web – dura 3 anni e include il monitoraggio approfondito di 4 impianti negli Stati Uniti. I dati raccolti verranno utilizzati per migliorare la progettazione e per ottimizzare le fasi di costruzione di nuovi impianti fotovoltaici galleggianti in tutto il mondo”.
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