Anie rinnovabili: il solare italiano è arrivato a coprire una fetta di quasi il 15% sul totale installato nel mondo
(Rinnovabili.it) – Il futuro italiano del fotovoltaico senza incentivi è nei piccoli impianti. Abbandonata la rapida crescita nel settore del solare industriale, per il Belpaese si apre una nuova strada da percorrere, sostenibilmente parlando: quella del fotovoltaico domestico. A confermare la previsione è oggi Anie Rinnovabili, associazione che rappresenta le imprese costruttrici di componenti e impianti per la produzione di energia da fotovoltaico, eolico, biomasse e geotermia, mini idraulico. I dati forniti dall’unica voce confindustriale del settore delle green energy, ci parlano di un comparto oggi terzo nel mondo, dopo due giganti come la Germania e la Cina.
Lo scorso anno si è infatti concluso con il raggiungimento di quota 648.183 impianti installati nel Paese per una capacità totale di oltre 18,3 GW, segnando una crescita annuale, seppur minima, perlopiù a carico dei piccoli impianti. Il merito? Principalmente della detrazione Irpef per l’installazione su edifici residenziali, compresi tra i 3 e i 6 kW. Proprio in questa classe di potenza, nel 2014 si è registrata la massima potenza installata, pari a 123,6 MWp. A seguire la classe di potenza compresa tra i 20 e i 200 kW.
“È significativo che nel 2014 le istallazioni di fotovoltaico siano prevalentemente di dimensioni medio-piccole: circa il 60% della potenza installata è rappresentata da impianti fino a 20 kW – commenta il Presidente di ANIE Rinnovabili, Emilio Cremona. – Le famiglie e le PMI credono davvero nel fotovoltaico, i dati ce lo dimostrano. E con la detrazione fiscale del 50%, prorogata fino al 31 dicembre 2015, è possibile un ritorno concreto degli investimenti sostenuti in tempi rapidi: in cinque anni è già possibile ammortizzare i costi. Per non parlare del fatto che le spese da sostenere sono diminuite di circa il 75% rispetto a qualche anno fa. Siamo lieti di poter dire che esiste un mercato italiano del fotovoltaico che va oltre i meccanismi incentivanti e che si sviluppa in maniera costante e continua. È proprio dal residenziale, dalle nuove tecnologie di accumulo e dallo stimolo all’autoconsumo che deve venire lo slancio per la ripartenza del nostro comparto industriale”.