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Fotovoltaico portatile, i pannelli solari origami li pieghi per portarli ovunque

Su Kickstarter sbarca Sego Solar Charger, caricabatterie solare da viaggio ispirato ai moduli spaziali dispiegabili. Quando non necessario, il pannello si richiude su se stesso seguendo precise pieghe fino a ridurre di 8 volte la sua superficie

Fotovoltaico portatile
Credits: Sego Innovation via Facebook

I vantaggi del fotovoltaico portatile

(Rinnovabili.it) – Sempre più italiani nell’ultimo anno si sono rivolti all’energia solare per soddisfare piccole e grandi esigenze di autoproduzione. Dal mini fotovoltaico da balcone agli impianti più grandi installati su tetti e coperture, la tecnologia si è fatta strada nelle case e nelle aziende facendo da leva all’intero settore. Ma celle e moduli sono da sempre importanti alleati anche dei viaggiatori e di tutte quelle situazioni in cui l’accesso alla rete è difficile se non possibile. Accanto alle installazioni fisse, infatti, anche il fotovoltaico portatile si è ritagliato una nicchia di mercato in crescita. Oggi a seconda del caso d’uso si può scegliere tra pannelli ultraleggeri e compatti, realizzati in film sottile o materiale organico e moduli pieghevoli in silicio cristallino.

Il vantaggio? Innanzitutto il peso. I pannelli solari portatili usano generalmente substrati leggeri e flessibili come pellicole di plastica e fogli di metallo invece del vetro per renderli più leggeri. Nonostante ciò sono impermeabili  e resistenti agli agenti atmosferici per potersi adattare ad un uso più “rurale” senza il rischio di essere facilmente danneggiati. E ovviamente non richiedono particolari conoscenze per l’utilizzo. Integrati a sistemi di accumulo possono essere impiegati come generatori elettrici o impianti di backup in una ampia gamma di situazioni, dal campeggio alla vita offgrid, passando per scenari emergenziali.

Il fotovoltaico origami da viaggio

Uno degli ultimi prodotti nel campo del fotovoltaico portatile arriva da tre giovani laureati alla Brigham Young University, nello Utah. Ian Esplin, Diana Bolaños  e Jacob Sheffield sono i cofondatori di Sego Innovation, startup che ha progettato un nuovo generatore solare. Come spiegano su Kickstarter dove hanno avviato una raccolta fondi, il dispositivo è “il primo caricabatterie fotovoltaico da viaggio ispirato agli origami”. Sego Solar Charger – questo il nome – è frutto di anni di ricerche insieme agli ingegneri della NASA per capire come l’arte di piegare la carta potesse essere sfruttata per impacchettare array fotovoltaici da lanciare (e aprire) nello spazio. Il trio oggi è intenzionato a portare questo design salvaspazio sulla Terra sotto forma di un caricabatterie solare portatile e leggero. 

Nel dettaglio il fotovoltaico portatile di Sego è caratterizzato da una serie di celle solari monocristalline SunPower. Queste unità possiedono i contatti elettrici sul retro, offrendo pertanto una maggiore area frontale per l’assorbimento luminoso. Il modello lanciato sul sito di crowdfunding vanta un’efficienza di cella superiore al 24% e una potenza di picco totale di 25 watt. Per conferire flessibilità, le celle sono tagliate in piccoli quadrati e triangoli, poi ricollegati con il circuito stampato e tenuti insieme da giunti e cerniere che ne permettono la piegatura. Spesso appena 3,2 mm, una volta aperto misura 50,8 x 97 cm, mentre chiuso si riduce ad un quadrato di 19 x 19 cm. In altre parole può essere facilmente riposto in uno zaino o in una borsa.

Sego Solar Charger, la capacità

Le celle solari sono sostenute da un substrato in fibra di vetro ad alta pressione e protette da rivestimento in ETFE al posto del tradizionale vetro. L’ETFE o etilene tetrafluoroetilene conferisce resistenza nei confronti di fattori ambientali come radiazioni UV, agenti atmosferici, fluttuazioni di temperatura e condizioni meteorologiche estreme (grandine, neve e venti forti).

Ma come indica lo stesso nome, Sego Solar Charger non è solo un pannello fotovoltaico. La parte posteriore del dispositivo si allaccia ad un modulo caricabatterie dotato di una porta USB-C. La società stima un tempo di ricarica da una a due ore per uno smartphone, da tre a quattro ore per un tablet o da 3,5 a 7 ore per un alimentatore portatile da 10.000 mAh in condizioni di sole ottimali. Il dispositivo, spiegano i suoi inventori – “ha anche una bassa energia superficiale, il che produce un effetto autopulente. Questa proprietà aiuta a ridurre al minimo l’accumulo di sporcizia, polvere e altri contaminanti sulla superficie del pannello solare”.Il plus? È stato progettato con design modulare che permette di unire più pannelli assieme fino a raggiungere i 400 watt. Il caricabatterie fotovoltaico Sego da 25 W è disponibile a un livello di impegno iniziale su Kickstarter di 289 dollari.