(Rinnovabili.it) – E se la tecnologia solare potesse competere già oggi con quella delle energie fossili? Secondo la società californiana quel momento è arrivato e il passo decisivo è stato compiuto dalla sua nuova tecnologia di produzione del fotovoltaico a film sottile. Il sistema di fabbricazione infatti sarebbe in grado di utilizzare da 50 a 100 volte meno silicio rispetto alle altre tecnologie in commercio, facendo dunque a meno di gran parte della quantità del prezioso semiconduttore. Il processo è ancora in attesa di registrare il brevetto, ma la società proprietaria, la Rayton Solar, sostiene di aver realizzato un vero e proprio prodigio dei sistemi produttivi. Per realizzare ogni modulo vengono infatti impiegati solo 4 micron di silicio, riuscendo a migliorare l’efficienza complessiva del processo del 24% e senza produrre rifiuti (di silicio si intende).
Possibile? Sì, secondo l’azienda che spiega come una volta registrato il processo, i moduli possono essere prodotti negli Stati Uniti ad un costo ridotto a quello attuale, ovvero il 60 per cento in meno rispetto alla media del settore, che tiene conto anche del low cost cinese. “Abbiamo un brevetto in attesa di registrazione per una tecnologia di produzione di pannelli solari che utilizza 50-100 volte meno silicio con tecniche di produzione tradizionali, aumentando l’efficienza dei nostri pannelli del 25%. Questo significa che possiamo produrre moduli del 60% più economici rispetto a qualsiasi società attuale nel mondo. In questo momento i pannelli più economici sono fatti all’estero, ma con la nostra tecnologia possiamo essere il leader a livello mondiale”, si legge sul sito dell’azienda. La società con sede a Los Angeles, ha attualmente avviato una campagna di raccolta fondi su Indiegogo per aggiungere alla tecnologia gli ultimi ritocchi sulla tecnologia in modo che possa ottenere la certificazione UL ed essere quindi presentata sul mercato.