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Fotovoltaico, il silicio lascia il posto alla perovskite

Il nuovo semiconduttore vanta un’efficienza di conversione della luce solare in elettricità di oltre il 15 per cento, con una tensione a vuoto di 1,07 volt

Fotovoltaico, il silicio lascia il posto alla perovskite(Rinnovabili.it) – Un nuovo materiale fa la sua comparsa nel mondo della ricerca fotovoltaica. La nuova ricerca condotta dal professor Henry Snaith e colleghi presso l’Università di Oxford, sta impiegando semiconduttori di Perovskite, un cristallo a basso costo, per realizzare una cella solare semplificata ma con la stessa efficienza di conversione della luce dei prodotti realizzati in silicio. La Perovskite, o ossido di titanio di calcio, possiede un design atomico relativamente semplice che ne facilita la modifica per aumentare l’assorbimento della luce e la rende pertanto un materiale particolarmente adatto per la produzione su larga scala.

 

I ricercatori sostengono che le loro celle solari in perovskite abbiano “un’efficienza di conversione della luce solare in elettricità di oltre il 15 per cento, con una tensione a vuoto di 1,07 volt”. Un valore decisamente prossimo  al 17-23% raggiunto da wafer in  silicio convenzionale che, tuttavia, in genere producono una tensione solo intorno agli 0,7 volt.

Snaith e colleghi hanno semplificato  la progettazione stratificando il semiconduttore tra gli elettrodi della cella e senza dunque ricorre a complessi design nano strutturati. “La caratteristica principale delle nuove celle è l’alta efficienza radiativa del materiale”, spiegano gli esperti, ipotizzando che il minerale possa essere impiegato per abbassare i costi dei pannelli fotovoltaici tra 10 e 20 centesimi per watt. Nonostante gli ottimi risultati, la nuova tecnologia non è esente da difetti; primo fra tutti, alcuni perovskiti hanno dimostrato di degradare molto facilmente se continuamente esposti alla luce solare, richiedendo alti livelli di piombo per stabilizzare le celle.