(Rinnovabili.it) – Secondo uno studio del BREE – Bureau of Resources and Energy Economics (l’Ufficio delle risorse e dell’economia energetica) il fotovoltaico, insieme con l’eolico onshore, rappresenterà la risorsa più economica per l’energia elettrica in Australia entro il 2030. La ricerca, svolta dal BREE analizzando 40 tecnologie di produzione energetica, afferma che con le attuali politiche energetiche entro vent’anni il solare avrà uno dei più bassi costi livellati dell’energia elettrica (LCOE), diventando la tecnologia di produzione energetica più conveniente al 2050 e superando così anche il carbone.
Secondo lo studio il LCOE per gli impianti fissi diminuirà del 48% passando dai 224 dollari australiani per MWh del 2012 ai 116 dollari MWh nel 2030, e del 62% nel 2050 per 86 dollari/MWh e un destino simile spetterà anche agli impianti con inseguitore solare mono e biassiale. Con queste nuove proiezioni “è probabile che il futuro energetico del Paese sia molto diverso da quello attuale”, ha commentato Quentin Grafton direttore esecutivo del BREE. “L’Australia sperimenterà una trasformazione energetica nei prossimi decenni che avrà un profondo impatto per le reti elettriche, sulle modalità con cui l’energia viene distribuita e sulla capacità di raggiungere i target nazionali di riduzione delle emissioni gas serra”.