Le comuni percezioni di una mancanza di competitività per il solare fotovoltaico sono vecchie e fuorvianti. Parola di analista
(Rinnovabili.it) – L’energia generata da impianti fotovoltaici è molto più vicina alla competitività con la produzione di elettricità convenzionale di quanto si pensi. A spiegare perché è un nuovo documento di lavoro, pubblicato dalla società di ricerca Bloomberg New Energy Finance oggi. Lo studio, Reconsidering the Economics of Photovoltaic Power, esamina le implicazioni dei recenti e significativi cali nei prezzi medi della tecnologia solare. Soltanto i moduli, negli ultimi tre anni, hanno ridotto i propri costi di quasi il 75%, eppure la consapevolezza di molti politici, consumatori e perfino utility, in merito agli attuali aspetti economici dell’energia solare risulta ancora molto indietro. Una riduzione, secondo gli autori, che non va valutata come fenomeno occasionale esclusivamente connesso alla sovra capacità produttiva del mercato quanto ad una progressiva e forte riduzione dei costi legati al processo di fabbricazione.
Da cosa dipende questo diffuso preconcetto sulla tecnologia solare? Le ragioni, spiegano gli analisti, sono numerose e vanno ricercate innanzitutto nel rapido ritmo con cui i prezzi e nelle ambiguità di fondo in materia di “costo del solare” causate dalle numerose misure di sostegno politiche messe in atto nell’ultimo decennio. Parte della confusione si deve al modo in cui i costi del FV sono generalmente analizzati e presentati. Normalmente vengono impiegati tre valori correlati, vale a dire: il prezzo-per-watt, in genere espresso in $/W; il costo livellato dell’energia elettrica (LCOE), in genere espresso come $/kWh, e il concetto di “grid parity”. Ciascuno di questi parametri può essere calcolato in modi differenti e dipendere da una vasta gamma di ipotesi che si estendono a considerazioni tecniche, economiche, commerciali e politiche.
Ad esempio in tema di “grid parity” i problemi di definizione rendono più difficile la valutazione essendo il termine, spesso e volentieri, usato come sinonimo di “busbar parity” (cioè, la competitività con prezzi all’ingrosso), o “socket parity” (ossia, la competitività con i prezzi dell’energia elettrica venduta al dettaglio). In base alle differenti assunzioni c’è chi ritiene (Bhandari e Stadler – 2009) che la grid parity sulla vendita all’ingrosso in Germania si verificherà tra il 2013 e il 2014, chi sostiene (Breyer e Gerlach – 2010) che si stia già realizzando nei grandi settori industriali in Europa, America del Nord e Asia, mentre altri ancora (EPIA – 2011) prevedono che la “dynamic grid parity” potrebbe verificarsi intorno al 2013 nel segmento commerciale italiano.