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Fotovoltaico: al “PV Investment Grade” il futuro del settore

Fotovoltaico(Rinnovabili.it) – Si è svolta venerdì a Milano la tavola rotonda “PV Investment Grade” organizzata dall’Energy Startegy Group del Politecnico di Milano e SMA Italia. L’evento è stato l’occasione perfetta per discutere del futuro del fotovoltaico sul territorio italiano con particolare riferimento agli impianti realizzati su edifici commerciali e industriali realizzati in market e grid parity.

 

Con la chiusura del V Conto Energia è cambiato il modo di investire nel settore, e gli occhi del mercato hanno iniziato a guardare all’estero, dove le possibilità di espansione e guadagno sono superiori e hanno favorito una crescita più rapida.

 

“Non è vero che il mercato italiano si è fermato con la fine degli incentivi statali” ha dichiarato Valerio Natalizia, Amministratore Delegato di SMA Italia. “Nel 2012 l’Italia ha attirato quasi 15 miliardi di investimento e nel 2013 la previsione è di continuare in questa direzione. Certo, c’è stato un cambiamento, che continuerà a ripercuotersi sugli attori che operano in questo settore. Da un lato la tecnologia e dall’altro la finanza, stanno ridefinendo modelli di business in modo da rendere sostenibili gli investimenti nel fotovoltaico anche nel nostro Paese”.

 

Obiettivo del convegno mettere in evidenza in che modo gli investimenti nel settore possano ancora oggi essere sostenibili sia che si tratti di impianti di pochi kW sia che il progetto riguardi diversi MW. Di strategica importanza nella definizione del futuro del fotovoltaico italiano anche il ruolo delle banche che, in assenza di incentivi, devono modificare le modalità di sostegno al comparto adeguandosi alle necessità di mercato oltre che ai bisogni degli investitori. Per dare un quadro più completo della situazione hanno espresso la propria opinione anche Cautha, Montana, Progetti International e Unicredit.

 

“Gli operatori del fotovoltaico in Italia” ha argomentato nel suo intervento il Prof. Vittorio Chiesa, Direttore Energy&Strategy Group “hanno dimostrato nel corso degli ultimi anni una capacità di adattamento al contesto esterno, con i continui cambiamenti nell’architettura normativa e nella geografia dei competitor, che è decisamente sopra la media dei settori industriali, innestando un percorso virtuoso fatto di innovazione tecnologica ed efficienza di costo”. “Certo la situazione attuale appare particolarmente difficile” ha continuato Chiesa “ma vi sono ancora opportunità per le imprese più innovative di fare business nel nostro Paese”.

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