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Fotovoltaico innovativo, l’UE prepara gli orientamenti per i Paesi

La Commissione europea ha pubblicato un invito a presentare commenti nell'ambito della redazione di una nuova raccomandazione sulle forme innovative di diffusione solare. La call chiuderà il 2 aprile 2024

fotovoltaico innovativo
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Fotovoltaico innovativo, una opportunità preziosa per la transizione comunitaria

(Rinnovabili.it) – Agrivoltaico, fotovoltaico galleggiante, fotovoltaico per le infrastrutture di trasporto, fotovoltaico integrato negli edifici e nei veicoli. Queste le tipologie che secondo la Commissione europea costituiscono oggi le forme innovative di diffusione dell’energia solare. Cinque categorie che dovranno essere alla base nel nuovo impulso di crescita del settore per riuscire ad installare nel Blocco in media, circa 45 GW l’anno entro il 2030. La posta in gioco è alta e questi segmenti posso svolgere un ruolo determinante nel raggiungere l’obiettivo. Ma il fotovoltaico innovativo deve anche affrontare diverse barriere, normative e non, che potrebbero rallentarne lo sviluppo. Ecco perché l’esecutivo UE sta preparando una raccomandazione ad hoc, accompagnata da orientamenti sulle buone pratiche, con cui gli Stati membri possano identificare delle soluzioni.

Verso 600 GW di capacità fotovoltaica europea

Nell’Unione la capacità di produzione elettrica da fotovoltaico continua ad aumentare anno dopo anno. Secondo i dati rilasciati da SolarPower Europe, a fine 2023 era di 259,99 GW installati. Bene ma non benissimo. L’obiettivo stabilito nell’ambito del piano REPowerEU prevede di raggiungere oltre 320 GW di capacità fotovoltaica entro il 2025 e quasi 600 GW entro il 2030. In altre parole, il Blocco appare in ritardo sulla tabella di marcia.

Per aumentare il ritmo bisogno cambiare approccio. O per meglio dire ampliarlo. Finora, infatti, la diffusione solare si è basata principalmente su due tipologie impiantistiche: centrali a terra e sistemi sui tetti. In generale, spiega la Commissione, ogni anno circa un terzo dei nuovi impianti fotovoltaici è a terra e due terzi sulle coperture edilizie. Il loro contributo rimane essenziale ma si tratta anche di approcci soggetti a vincoli, e in alcuni casi non risolvibili.

la Commissaria all’Energia Kadri Simson lo ha reso chiaro parlando al Solar Power Summit. “Vogliamo promuovere prodotti di alta qualità, con elevati standard ambientali e lavorativi. Vogliamo concentrarci su tecnologie innovative come il fotovoltaico integrato negli edifici o l’agrivoltaico. E vogliamo creare condizioni quadro favorevoli per i produttori europei, in particolare attraverso l’attuazione tempestiva delle disposizioni di autorizzazione contenute nel Net-Zero Industry Act e nelle aree di accelerazione net-zero”, ha detto Simson.

Gli ostacoli del fotovoltaico innovativo

D’altro canto il fotovoltaico innovativo, proprio per la qualità intrinseca di novità, si trova a muoversi in un ambiente complesso. “Comuni a molti Stati membri sono gli ostacoli normativi”, scrive Bruxelles. “Si va, a seconda del tipo di installazione, dalla difficoltà a ottenere le autorizzazioni necessarie per combinare usi molteplici di un terreno o di un corpo idrico, alle norme di sicurezza o alle procedure di certificazione. Per spianare la strada a queste forme di diffusione occorre tenere conto anche degli ostacoli non normativi, ad esempio lo scarso livello di consapevolezza e accettazione di queste soluzioni […] da parte del pubblico, i fattori economici o il ruolo dei regimi di sostegno”.

Gli orientamenti su cui sta lavorando l’Esecutivo UE riguarderanno tali ostacoli ma anche esempi di buone pratiche su come superarli. E potrebbero prendere in considerazione anche il ruolo delle tecnologie solari termiche e dei fattori specifici di determinate regioni. I pareri raccolti attraverso questo invito contribuiranno alla preparazione della raccomandazione e del documento orientativo, la cui pubblicazione è prevista entro la fine di giugno. Per partecipare alla call c’è tempo fino al 2 aprile 2024.

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About Author / Stefania Del Bianco

Giornalista scientifica. Da sempre appassionata di hi-tech e innovazione energetica, ha iniziato a collaborare alla testata fin dalle prime fasi progettuali, profilando le aziende di settore. Nel 2008 è entrata a far parte del team di redattori e nel 2011 è diventata coordinatrice di redazione. Negli anni ha curato anche la comunicazione e l'ufficio stampa di Rinnovabili. Oggi è Caporedattrice del quotidiano e, tra le altre cose, si occupa delle novità sulle rinnovabili, delle politiche energetiche e delle tematiche legate a tecnologie e mercato.