Il consorzio europeo ARTESUN ha migliorato l'efficienza delle celle solari organiche per innovative applicazioni, adattabili sia all’esterno che all’interno di un edifico
(Rinnovabili.it) – Facilmente stampabile, economico e al tempo stesso efficiente. Queste le tre caratteriste del fotovoltaico organico a cui sta lavorando da tre anni il progetto Artesun. L’obiettivo dell’iniziativa è di avvicinare al mercato nuove applicazioni solari, adattabili sia all’esterno che all’interno degli edifici.
Artesun ha combinato competenze multidisciplinari e complementari di gruppi di ricerca europei di primo livello (tra cui il Fraunhofer Ise e l’Imperial College di Londra) con quelli dell’industria di settore su un triplice obiettivo: realizzare pannelli con un’alta resa, adattabili a supporti differenti e dotati di una lunga vita.
I risultati della ricerca – presentati in un convegno a fine dicembre – hanno la forma di tre differenti applicazioni per il solare integrato. Una di queste è un modulo antenna di fotovoltaico inspirato geometricamente a un fiore e ottimizzato per operare in intensità di luce bassa o variabile. È stato costruito usando la rotocalcografia, ed è in grado di alimentare un sensore radio e ambientale all’interno di rete wireless distribuita.
Il consorzio ha messo a punto anche un array di facciata da integrare negli elementi strutturali dell’edificio spiegando che “la potenziale accettabilità del mercato, in termini di proprietà soggettive generali (robustezza, colore, design, riflesso, ecc.), è stata testata per mezzo di un comitato di esperti di ispezione visiva che assegnava punteggi da 0 a 10″, si legge in una nota stampa del progetto. “Il risultato mostra un’accettazione generale eccellente, tra 7 e 8, per questo prodotto BIPV”. Tra le applicazioni finali anche un’etichetta RFID dove un mini modulo organico sostituisce la tradizionale batteria: l’elemento fotovoltaico alimenta tutte le comunicazioni wireless tra l’etichetta stessa e il suo lettore, insieme al dispositivo di sensore integrato.