Il merito del progresso è tutto d attribuire alla tecnologia HIT (Heterojunction with Intrinsic Thin layer): celle solari realizzate da un sottile wafer monocristallino rivestito di silicio amorfo ultrasottile
Una caratteristica chiave di questa tecnologia è la sua capacità di ridurre le perdite per “ricombinazione”: nelle celle solari in silicio, infatti, la ricombinazione dei portatori di carica sulla superficie fa sì che alcuni elettroni vengano persi prima di poter raggiungere i contatti elettrici, riducendo di conseguenza la quantità di energia generata.
Le migliori prestazioni sono state resi possibili grazie all’adozione di una struttura “back-contact”, con gli elettrodi posti sul retro della cella solare, per permettere l’utilizzo più efficiente della luce solare; il risultato rappresenta un miglioramento di quasi l’1 per cento rispetto al precedente record di efficienza, raggiunto sempre da Panasonic nel febbraio 2013 in quella che la società definisce un a cella solare di dimensione pratica, ovvero con una superficie di oltre 100 cm 2.