Gli scienziati: "Il nostro lavoro dimostra che le celle solari in perovskite possono fornire buone prestazioni anche se prodotte su larga scala"
Record d’efficienza per il modulo fotovoltaico in perovskite stampato
(Rinnovabili.it) – Ha le dimensioni di un foglio A4 e per produrlo è bastata una stampante. Parliamo dell’innovativo modulo fotovoltaico in perovskite creato dai ricercatori della Swansea University, nel Regno Unito. Cosa ha di eccezionale? Una superficie grande quasi sei volte i pannelli creati finora con questa tecnologia, passaggio necessario affinché si aprano le porte del mercato. I suoi creatori hanno pubblicato un articolo su Advanced Materials Technologies dove spiegano i progressi raggiunti, spiegando che l’intero processo di fabbricazione è semplice ed economico.
Il nuovo modulo fotovoltaico in perovskite è compostato da unità C-PSC (acronimo di Carbon-Pervoskite based Solar Cells): si tratta celle realizzate mediante la serigrafia di tre strati mesoporosi in Titania, Zirconia e carbonio disposti uno sull’altro, e successiva infiltrazione di un precursore liquido della perovskite attraverso gli stessi.
A differenza delle loro “sorelle”, le C-PSC hanno efficienze notevolmente minori: se la “classica” tecnologia del fotovoltaico in perovskite ha già superato il 23 per cento, per queste unità dotate di carbonio il valore, nel migliore, di casi si aggira intorno al 10 per cento. In compenso non si degradano altrettanto rapidamente, e hanno già di mostrato di poter mantenere stabili le proprie prestazioni sotto illuminazione continua dopo oltre un anno di funzionamento.
L’innovazione del team Swansea è legata all’ottimizzazione del processo di stampa su supporti di vetro grandi come un foglio di carta A4. L’intero procedimento è stato condotto nell’aria, in condizioni ambientali e senza richiedere costosi sistemi a vuoto che sono necessari per la produzione del solare in silicio. Il team di Swansea ha ottenuto buoni risultati per i suoi moduli: i risultati parlano da sé: il modulo mostra fino al 6,3% di efficienza di conversione dell’energia se valutato rispetto allo standard “1 sole”, ovvero alla piena luce solare simulata. Questo valore è il più alto mai raggiunto per un dispositivo C-PSC di queste dimensioni. Mostra inoltre un 11% d’efficienza a 200 lux, equivalenti circa ai livelli di luce in un soggiorno medio. “Il nostro lavoro dimostra che le celle solari in perovskite possono fornire buone prestazioni anche se prodotte su una scala più ampia rispetto a quanto riportato finora all’interno della comunità scientifica”, spiega la dott.ssa Francesca De Rossi, ricercatrice a capo del progetto. “Questo è vitale per renderlo economico e attraente per la produzione industriale […] C’è ancora molto lavoro da fare, ad esempio aumentare l’area attiva, ma ci stiamo già lavorando”.