L’Europa prende le redini della ricerca sul fotovoltaico in perovskite
(Rinnovabili.it) – Il fotovoltaico in perovskite ha fatto enormi progressi nell’ultimo decennio. Le celle solari a base di questi semiconduttori sono passate da un’efficienza del 3.8% nel 2009, ad un 25.2% (singola giunzione) – 29,1% (in tandem con silicio) nel 2020. Risultati eccezionali che rendono il fotovoltaico in perovskite la tecnologia solare con il più rapido trend di avanzamento. Il debutto sul mercato si fa attendere ma l’Europa sa che per riconquistare quel primato tecnologico che vantava con il silicio (oggi passato all’industria cinese), deve muoversi d’anticipo.
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Con questo obiettivo in mente è nata l’European Perovskite Initiative. Università, istituti di ricerca e gruppi industriali di 11 Paesi d’Europa hanno deciso di fare squadra e creare la prima piattaforma collaborativa. Tutte e 36 le realtà coinvolte sono attive, in forma diversa, nello sviluppo delle perovskiti e sono oggi impegnate a condividere sforzi e conoscenze. “Le perovskiti contribuiranno a ridurre ulteriormente i costi e la domanda di risorse per la produzione di elettricità solare”, spiega Solliance Solar Research, a capo del progetto. “Fornirà nuove capacità per affrontare i cambiamenti climatici e offrirà l’opportunità di creare posti di lavoro in Europa nel settore del fotovoltaico in rapida crescita”.
La piattaforma, a cui prendono parte anche l’Istituto Italiano di Tecnologia – IIT, il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), l’Università degli Studi di Perugia – sta lavorando su precisi obiettivi:
- Aumentare la consapevolezza sul fotovoltaico in perovskite trasmettendo una visione comune.
- Supportare e avviare iniziative industriali fotovoltaiche di prossima generazione,
- Facilitare programmi di ricerca congiunta e sinergie tra università, istituti e aziende.
In questo senso, uno dei primi strumenti pubblicati è un white paper sul potenziale tecnologico di questo segmento solare. Secondo gli autori “Questo nuovo paradigma rappresenta una straordinaria opportunità per l’industria fotovoltaica europea, la cui quota di mercato è scesa drasticamente al di sotto del 3%. È tempo di considerare seriamente come reinvestire saggiamente in questo settore strategico e in forte espansione“. Il documento mette in luce che i moduli in perovskite potrebbero essere prodotti entro in un range di costi di 20 centesimi di euro / Wp nei prossimi 5-10 anni e potrebbero scendere ulteriormente verso i 10 e forse fino a 4 centesimi di euro / Wp, a seconda della curva di apprendimento e dei valori effettivi di efficienza in scala.
“Durante le discussioni degli ultimi mesi con gli attuali partecipanti all’European Perovskite Initiative, è diventato chiaro che condividiamo tutti la stessa visione e che unire le forze sarebbe vantaggioso per tutti”, spiegano Ronn Andriessen e Louis Huber della Solliance Solar Research. “Questa nuova tecnologia fotovoltaica a base di perovskite ha un potenziale molto elevato; un suo massiccio lancio si adatterebbe molto bene al Risultati di ricerca Piano strategico per le tecnologie energetiche dell’Europa, nonché all’urgenza globale di installare massicciamente generatori di energia sostenibili e convenienti ovunque necessario”.
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