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Fotovoltaico in perovskite, anche l’Australia vuole portalo sul mercato

Fotovoltaico in perovskite, anche l’Australia vuole portalo sul mercato

 

(Rinnovabili.it) – Nel giro di pochi anni ha raggiunto l’efficienza del silicio e può contare su un metodo di fabbricazione più semplice, in quanto avviene a basse temperature, e facilmente scalabile. Ora per il fotovoltaico in perovskite è giunto il momento di farsi strada sul mercato. Problemi di stabilità e sensibilità alle temperature e l’umidità hanno ne hanno frenato in un primo tempo la sviluppo commerciale. Tuttavia, la tecnologia ha recentemente messo a segno importanti progressi che di fatto hanno proiettano questi cristalli ad un passo dalla distribuzione.

 

La prima a provarci è stata qualche mese fa la britannica Oxford PV. La società ha firmato un accordo di sviluppo congiunto (joint development agreement -JDA) con un produttore mondiale di celle e moduli solari, di cui però non ha voluto fare il nome. Il nuovo accordo servirà a supportare la fase di commercio e scale up di una linea pilota di celle solari in perovskite e silicio, lavorando fianco a fianco sui processi di fabbricazione.

 

La concorrenza alla Oxford PV, potrebbe arrivare dall’altra parte del globo. In Australia, il produttore di fotovoltaico a film sottile Dyesol ha ricevuto un generoso contributo dal governo per accorciare i tempi di messa in vendita delle celle in perovskite. Nel dettaglio, il Ministero dell’Industria ha sborsato 2,5 milioni di dollari australiani (pari a quasi due milioni di euro) per finanziare lo sviluppo di un nuovo prototipo di grandi dimensioni su substrato di vetro. Questa tecnologia può essere accoppiata direttamente ai materiali edilizi per ottenere un fotovoltaico integrato altamente competitivo. Gli strati chiave di materiale sono composti da una perovskite ibrida organica-inorganica a base di alogenuro con la funzione di assorbitore di luce e da un ossido metallico nano-poroso. La sovvenzione è stata assegnata in collaborazione con partner commerciali, CSR (prodotti per l’edilizia, e la sua controllata), CSR Viridian, e l’istituto di ricerca CSIRO. Il progetto avrà una dura di 18 mesi e se darà i risultati sperati, la società passerà alla realizzazione della prima linea pilota.

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