Attraverso un processo step-by-step, ritagliato sulle esigenze del cliente finale, la società fornisce una serie di servizi e prodotti chiavi in mano in grado di assicurare alle aziende sostenibilità e risparmi. Per un business a prova di futuro
Come le aziende cambiano identità con il fotovoltaico di Gruppo Altea
Partecipare alla transizione ecologica non rappresenta unicamente un impegno etico. E’ oramai un dato di fatto che le aziende che abbracciano i nuovi dettami della sostenibilità siano anche quelle più resilienti, competitive e in grado di vantare prestazioni economiche migliori rispetto alla media. Ottenendo un beneficio diretto anche a livello di reputazione. Ma la transizione verde è anche una materia complessa che richiede know how e figure specialistiche per poter ottenere tutti i vantaggi sottesi. Come muoversi per non sbagliare? Affidandosi a realtà di comprovata esperienza, che conoscono da vicino non solo la materia ma anche il territorio in cui operano. É il caso di Gruppo Altea, società ESCo con sedi a Catania e Trento, che oggi offre alle aziende una serie di servizi e prodotti chiavi in mano in grado di assicurare sostenibilità e risparmi. A partire dalla progettazione, installazione e manutenzione di impianti fotovoltaici realizzati su misura attraverso una metodologia di lavoro step-by-step.
In Sicilia la realtà è già leader di settore, ma oggi si sta impegnando attivamente ad allargare la propria operatività in tutta Italia, sia con opere civili che con installazioni di grandi impianti.
Fotovoltaico per le aziende, perché conviene
In questi anni la crisi dell’energia ha mostrato chiaramente quanto l’Italia soffra la dipendenza dalle fonti fossili e come le rinnovabili possano aumentare la sicurezza nazionale con benefici diretti anche in bolletta. Un discorso particolarmente vero per le aziende che hanno dovuto non solo fare i conti con elevati prezzi elettrici (nell’agosto 2022 il PUN ha superato i 540 euro/MWh) ma anche tener conto del differenziale con i prezzi delle altre grandi economie europee. Secondo l’ultimo rapporto di Confindustria, il prezzo medio lordo dell’elettricità per le imprese italiane all’inizio del 2023 (300 euro/MWh), appariva ancora più alto di quello della Germania (260 euro/MWh), della Francia (250 euro/MWh) e della Spagna (150 euro/MWh) con chiari effetti negativi sulla competitività. “Rimangono più svantaggiate le aziende italiane nelle classi di consumo più basse [<20 MWh e da 20 MWh a 499 MWh]”, si legge nel documento.
In questo contesto il fotovoltaico, soprattutto se progettato con un approccio tailor made e votato all’innovazione, può aiutare le aziende ad abbassare la spesa elettrica, rendersi più indipendenti e resilienti, offrendo un business più sostenibile.
Inoltre le imprese possono avvalersi di diversi strumenti di agevolazione per realizzare gli impianti fotovoltaici con una taglia compresa tra i 20 kW e 1 MW. Primo fra tutti il nuovo Credito d’imposta 5.0. Disciplinata dall’ultimo Decreto PNRR, la misura permette di ottenere uno sgravio fiscale in caso di investimenti in nuovi beni materiali, finalizzati alla produzione e autoconsumo di energia da fonti rinnovabili, a patto che siano inseriti in un più ampio progetto d’innovazione e risparmio energetico.
Sempre in tema fiscale, le aziende interessate ad installare un impianto fotovoltaico possono contare sul Reverse charge o regime di inversione contabile. Di cosa si tratta? Di un meccanismo che prevede l’esonero dal pagamento immediato dell’IVA.
Inoltre dal 1° gennaio 2023 le micro, piccole e medie imprese hanno a disposizione anche la Nuova Sabatini Green che fornisce agevolazioni per gli investimenti definiti verdi, come per l’appunto la solarizzazione di tetti o capannoni industriali.
Da ultimo vanno citati gli incentivi assegnati ai progetti di Comunità Energetiche Rinnovabili (CER). In questo caso il contributo non riguarda la spesa iniziale ma l’autoconsumo. Grazie al nuovo Decreto CER è possibile, infatti, ottenere una tariffa incentivante sull’energia rinnovabile prodotta e condivisa all’interno della Comunità, assieme ad un corrispettivo ARERA di valorizzazione per l’energia autoconsumata. Tali sussidi si possono pertanto aggiungere alle altre agevolazioni fiscali dedicate alle imprese per ottimizzare il ritorno sull’investimento per un impianto fotovoltaico.
La strategia di Gruppo Altea per affiancare le aziende nella transizione
Gruppo Altea, forte di un’esperienza ultra decennale nel campo delle energie rinnovabili, oggi aiuta le imprese ad “investire nel futuro”. E lo fa attraverso una strategia dedicata a mantenere sul territorio i benefici della transizione energetica. Come? Fornendo impianti fotovoltaici aziendali chiavi in mano assieme a tutta una serie di servizi e prodotti per efficientare i consumi e così ottenere il meglio dalla produzione solare. La società ha messo a punto una metodologia di lavoro in grado di plasmare il proprio intervento sulle esigenze del cliente finale. Un processo step-by-step, che parte da un’analisi dei processi aziendali, del parco macchine, dello stato degli impianti e della domanda energetica complessiva e termina con un progetto tagliato su misura e focalizzato sulle soluzioni più innovative, rimanendo a disposizione del cliente in tutte le fasi della commessa.
L’obiettivo non è solo fornire un servizio, ma anche aiutare piccole e grandi realtà ad abbracciare il percorso dello sviluppo sostenibile e tutti i benefici ad esso connessi. Dai risparmi in bolletta agli incentivi dedicati, dalla maggiore resilienza nei confronti della volatilità del mercato ad una accresciuta competitività, passando per i vantaggi d’immagine.
Che sia una strategia vincente lo testimoniano oggi le diverse imprese che hanno già deciso di affidarsi a Gruppo Altea. Come Dolfin, storica azienda dolciaria del catanese che commercializza in tutto il territorio nazionale e all’estero e che si è affidata al know-how della società per aumentare il suo impegno a favore della sostenibilità. Qui Gruppo Altea non solo ha installato nuovi moduli fotovoltaici ma anche portato avanti un progetto di revamping, sostituendo i pannelli solari di un impianto preesistente con modelli più potenti ed efficienti. Un modo sicuro per sfruttare al meglio lo spazio disponibile aumentando la produzione elettrica. Non solo. Per Dolfin la società ha realizzato un sistema di accumulo da 490 kWh di capacità, un vero e proprio primato per l’autoconsumo fotovoltaico a livello regionale.
O ancora l’impianto fotovoltaico sul tetto realizzato sui capannoni Italgrafica srl, ad Aci Sant’Antonio. Un progetto da 170 kW di potenza composto da 315 moduli fotovoltaici e 3 inverter, in grado di rendere più verdi e leggeri i consumi elettrici aziendali.
Non solo. Oggi Gruppo Altea mira ad espandersi sul territorio nazionale partecipando anche a grandi impianti su scala utility. Come quello realizzato lo scorso autunno da Trina Solar.
leggi anche Fotovoltaico agricolo, l’impegno di Gruppo Altea a favore di imprese e territorio