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Il fotovoltaico galleggiante nel Sud-Est asiatico prende la rincorsa

500 MW già attivi e altri 300 MW pronti ad entrare in esercizio: i paesi del Sud-Est asiatico continuano a fare del fv galleggiante un'importante leva di crescita per l'energia solare

fotovoltaico galleggiante
Crdits: Photo by Dennis Schroeder / NREL via Flickr (CC BY-NC-ND 2.0 DEED)

I trend del fotovoltaico galleggiante

(Rinnovabili.it) – Come far crescere l’energia solare in territori in cui la governance fondiaria si scontra ancora con la sicurezza alimentare e dove il suolo a disposizione è fortemente limitato? Con il fotovoltaico galleggiante. Una lezione che i paesi del Sud Est Asiatico hanno fatto propria, allargando negli ultimi anni gli investimenti nel segmento. I riflettori sono puntati su progetti come il Cirata, maxi impianto solare da 192 MW realizzato su un bacino idroelettrico in Indonesia e del valore di 100 milioni di dollari. Oggi l’opera non è solo il più grande parco fotovoltaico galleggiante della regione e il terzo al mondo per capacità. In questi mesi è entrato in funzione anche un altro gigante: il NPS Green Lake, progetto realizzato sulle acque di un parco industriale in Thailandia e costituito da due impianti fv per una capacità cumulata di 60 MW.

A monitorarne il trend è una nuova ricerca di Rystad Energy, secondo cui la regione rappresenterà il 10% dell’intera capacità solare dell’Asia entro il 2030. “Affrontare i diritti fondiari è una sfida fondamentale per gli sviluppatori solari nel sud-est asiatico a causa dell’uso predominante della terra disponibile per scopi agricoli”, spiega in una nota stampa la società. “La regione è alle prese con una scarsità di siti idonei per i parchi solari, il che intensifica la necessità di soluzioni innovative. In particolare, gli impianti fotovoltaici galleggianti sono emersi come un’opzione praticabile, sfruttando i corpi idrici adiacenti alle aree agricole. Questo approccio non solo elude le tensioni sull’accesso alla terra, ma presenta anche un potenziale modello per altri paesi alle prese con problemi simili”.

In quest’angolo di mondo sono al momento attivi 500 MW di pv galleggiante in totale, a cui si aggiungeranno a breve altri 300 MW. Nel futuro prossimo Rystad prevede che Indonesia, Filippine e Thailandia guideranno la spinta. In particolare le Filippine, essendo un arcipelago, offre molti grandi laghi interni adatti alla tecnologia. Come ad esempio Laguna Lake, per il quale sono già previsti piani di sviluppo dal 3 GWac. L’Indonesia invece ha all’orizzonte un progetto fotovoltaico galleggiante da 1,8 GW presso il bacino idrico di Duriangkang a Batam, guidato dalla spagnola EDP Renewables.

 “Il solare galleggiante è emerso come un punto di svolta per il Sud-Est asiatico, catalizzando la spinta della regione verso l’energia pulita, massimizzando le sue abbondanti risorse solari e superando la limitata disponibilità di terra”, spiega Jun Yee Chew, responsabile della ricerca energetica e rinnovabile in Asia di Rystad Energy. “Il suo design modulare consente l’integrazione con le dighe idroelettriche esistenti e apre enormi opportunità per nazioni ricche di energia idroelettrica come Laos, Thailandia e Indonesia. Inoltre, poiché i diritti fondiari rappresentano un importante deterrente per gli sviluppatori solari nella zona […] fornisce una soluzione per la coesistenza di parchi solari e agricoltura”.