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Fotovoltaico: in Francia la più grande centrale d’Europa

Fotovoltaico: in Francia la più grande centrale d’Europa

 

(Rinnovabili.it) – La Francia accorcia la “distanza solare” accumulata negli anni passati nei confronti dei suoi vicini e si prepara a ospitare l’impianto fotovoltaico più grande d’Europa. Si tratta di un mega progetto del valore di ben 360 milioni euro, affidato alla parigina Neoen che ha già dato via ai lavori di costruzione in una vasta area nei pressi di Cestas, nell’Aquitania. Qui, entro la fine di ottobre 2015, dovrebbe essere allacciata alla rete una centrale solare da 300 MW di capacità – suddivisa in 25 stazioni disposte su 300 ettari – abbastanza potente da soddisfare le esigenze elettriche di una città grande come Bordeaux. “Abbiamo semplicemente preso un vecchio progetto della First Solar, abbandonato dopo la moratoria sul solare nel 2010 – spiega Xavier Barbaro presidente di Neoen – optando per la tecnologia del film sottile in silicio cristallino, e un originale orientamento est-ovest, che ha contribuito a ridurre i costi e massimizzare l’uso della terra”.  

 

Una volta a pieno regime, spiegano i funzionari, la centrale fornirà energia elettrica a 105 euro a megawattora per oltre 20 anni. “Siamo addirittura sotto il prezzo della nuova elettricità nucleare della Gran Bretagna”, rivela Barbaro, riferendosi al gigantesco progetto di Hinkley Point C, l’impianto nucleare di terza generazione che l’EDF intende realizzare nel Regno Unito. “Possiamo dire già ora di aver raggiunto la parità tra energia nucleare che sta costando di più e solare i cui prezzi continuano a scendere”. Ma soprattutto il progetto darà una bella scossa alla capacità totale installata sul territorio. Come ricorda la Reuters infatti, il fotovoltaico in Francia è cresciuto lentamente rispetto alla Germania, la Spagna o l’Italia. Nel mese di giugno 2014, la nazione contava circa 5 GW di capacità solare, ovvero solo l’1 per cento sul suo consumo di energia nella prima metà dell’anno. Tuttavia proprio quest’avvio lento ha permesso a Parigi di evitare lo scoppio della bolla solare contribuendo a convincere le banche come Societe Generale a finanziare il progetto di Neoen e di attrarre importanti fondi di investimento.

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