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Fotovoltaico a fine vita, Enel cerca tecnologie innovative per il riciclo

La nuova challenge, lanciata su Open Innovability® da Enel, ricerca processi innovativi e sostenibili per il recupero delle materie prime seconde dei moduli fotovoltaici. Per un obiettivo finale "zero rifiuti". In palio fino a 20mila dollari

Fotovoltaico a fine vita

L’innovazione open al servizio dell’economia circolare

Anche l’utilizzo dell’energia solare ha bisogno di chiudere il cerchio e trasformare tutti i suoi rifiuti in nuove risorse di qualità. In realtà il settore, almeno in Europa, non se la cava male ma esiste ancora un ampio margine di miglioramento da perseguire. Nasce con questa consapevolezza la nuova challenge lanciata da Enel Green Power (Gruppo Enel) sulla piattaforma di crowdsourcing Open Innovability®. Il gruppo sta ricercando nuove tecnologie e processi per il riciclo dei moduli fotovoltaici a fine vita. Soluzioni accessibili e sostenibili con cui alzare la qualità dei materiali recuperati e rendere l’industria fotovoltaica vera protagonista della moderna economia circolare

Cosa succede ai moduli fotovoltaici a fine vita?

Il mercato fotovoltaico globale sta crescendo ad una velocità esponenziale. Il comparto ha impiegato circa 10 anni per passare dai primi 100 GW di capacità totale cumulata, alla storica soglia di 1 TW raggiunta questo aprile. E ora, secondo gli ultimi pronostici di settore, il valore è destinato a raddoppiare nel giro di appena tre anni, raggiungendo nel 2025 ben 2,3 TW di installazioni totali (dati SolarPower Europe).

Di fronte a trend così rapidi, crescono anche le previsioni dei rifiuti generati. Dal momento che gli impianti solari vantano una vita media di 25-30 anni, si stima che per la metà del secolo il mondo dovrà gestire dai 60 ai 78 milioni di tonnellate di fotovoltaico a fine vita. Di questi, 10 milioni si troverebbero solo in Europa. 

In questo contesto le pratiche di riciclo assumono un ruolo fondamentale: i vecchi moduli fv, come altri RAEE (rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche), costituiscono infatti delle vere e proprie miniere urbane, capaci di sostenere la futura crescita della domanda tecnologica. L’Unione europea è stata la prima a dotarsi di una normativa dedicata al recupero del fotovoltaico (Direttiva 2012/19/UE) ma ad oggi non esistono ancora strutture specializzate. E le migliori tecnologie sul mercato permettono di recuperare tra l’80% e il 90% del peso del modulo. Soprattutto alluminio, rame e vetro ottenuti tramite lo smontaggio di cornici e cavi e una prima separazione meccanica delle componenti. Rimane fuori un 10-20% di materiali ad alto valore, come il silicio, l’indio e l’argento, che i processi meccanici non riescono a separare dagli altri elementi in maniera efficace. 

Una gestione sostenibile del fine vita con recupero dei materiali è ovviamente preferibile allo smaltimento in termini di impatti ambientali ed efficienza delle risorse. Ecco perché da anni il comparto è alla ricerca di tecnologie innovative di riciclo con cui ridurre i rifiuti prodotti e tagliare il consumo di energia legato alla produzione di alcuni materiali vergini. Offrendo nel contempo una gestione al lungo termine di quelle che oggi sono considerate risorse limitate o critiche. Un’opportunità per unire la tutela dell’ambiente alla creazione di valore.

Come recuperare le materie prime seconde dai pannelli fotovoltaici?

L’economia circolare è da tempo entrata nel DNA di Enel come soluzione concreta per coniugare competitività e sostenibilità ambientale. Un approccio che ha investito in pieno anche le attività di Enel Green Power, l’azienda del Gruppo che si dedica allo sviluppo e alla gestione di impianti di generazione di energia rinnovabile.

La società è oggi alla ricerca di processi sostenibili e innovativi per il riciclo dei moduli fotovoltaici a fine vita o con difetti tecnici. E lo fa affidandosi al crowdsourcing di Open Innovability® attraverso una nuova challenge dedicata. 

Innovatori, ingegneri, ricercatori, startup e aziende avranno tempo fino al 5 giugno 2022 per presentare progetti focalizzati sul recupero delle materie prime seconde dei pannelli, in particolare del silicio, dell’indio, dell’argento e del rame. L’obiettivo di EGP è creare una corretta catena commerciale sostenibile secondo i principi dell’economia circolare, implementando la nuova soluzione nei paesi dove opera.

Per partecipare alla sfida è necessario rispettare una serie di requisiti essenziali, quali fattibilità, economicità e sostenibilità. Le proposte dovranno puntare all’obiettivo “zero rifiuti”, offrendo quindi uno scenario di completo riciclo e riutilizzo dei materiali recuperati. E dovranno avere costi operativi nell’ordine di grandezza di 100 euro/tonnellata di rifiuti trattata. Non solo. La soluzione dovrà garantire alti standard qualitativi riducendo (e possibilmente eliminando) l’eventuale produzione di scarti chimici e garantendo nel contempo un recupero dei metalli con un grado di purezza superiore al 99%. Anche le quantità sono importanti. La challenge chiede ai partecipanti un processo in grado di trattare oltre 5.000 tonnellate di moduli FV a fine vita ogni anno.

Elemento da non trascurare: le soluzioni devono poter essere calate nei mercati di riferimento di Enel, in particolare Italia, Spagna, Stati Uniti, Brasile e Messico, tenendo in considerazione il più possibile le opportunità locali per il riciclo. In altre parole, i progetti dovrebbero minimizzare il trasporto su grandi distanze di elevate e pesanti quantità di materiali. Dando ovviamente la possibilità di utilizzare materiali recuperati nella produzione di nuovi moduli fotovoltaici o in altri settori. 

Una volta conclusa la challenge, Enel Green Power potrà iniziare una collaborazione con il partecipante vincitore a cui andranno in palio fino a 20mila dollari.

La sfida contribuirà anche ad avvicinare gli obiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals –  SDG) definiti dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. In particolare, offrirà uno strumento per supportare l’SDG 9 “Innovazione e infrastrutture: costruire infrastrutture solide, promuovere l’industrializzazione inclusiva e sostenibile e favorire l’innovazione”; l’SDG 12 “Utilizzo responsabile delle risorse: garantire modelli di consumo e produzione sostenibili”; e l’SDG 13 “Promuovere azioni, a tutti i livelli, per combattere il cambiamento climatico”.

 Qui tutte le informazioni per partecipare.

#EnelOpenInnovability 

In collaborazione con Enel

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About Author / Stefania Del Bianco

Giornalista scientifica. Da sempre appassionata di hi-tech e innovazione energetica, ha iniziato a collaborare alla testata fin dalle prime fasi progettuali, profilando le aziende di settore. Nel 2008 è entrata a far parte del team di redattori e nel 2011 è diventata coordinatrice di redazione. Negli anni ha curato anche la comunicazione e l'ufficio stampa di Rinnovabili.it. Oggi è Caporedattrice del quotidiano e, tra le altre cose, si occupa delle novità sulle rinnovabili, delle politiche energetiche e delle tematiche legate a tecnologie e mercato.