Il progetto è stato reso possibile grazie al “Fondo di rotazione per gli interventi di bonifica e ripristino ambientale dei siti inquinanti”
Alla cerimonia di conclusione dei lavori è intervenuto l’assessore regionale all’ambiente Maurizio Conte insieme a Giuliano Pavanetto presidente del Consorzio Priula, Antonio Zamberlan presidente di Contarina SpA, Francesco Pietrobon sindaco di Paese e Leonardo Muraro presidente della Provincia di Treviso. A nome della Regione Conte ha espresso soddisfazione per la conclusione di un intervento che serve al territorio e che è il risultato della collaborazione fra enti e istituzioni.
Purtroppo lo sviluppo economico del Veneto ha inciso anche sull’ambiente. La mappatura effettuata dalla Regione – ha sottolineato Conte – ha individuato più di 500 siti a rischio ambientale e il “cuore” si trova proprio in quest’area del trevigiano. “Oggi – ha aggiunto – siano passati ad una nuova fase, caratterizzata da una maggiore consapevolezza per quanto riguarda l’ambiente, sia per gli aspetti di tutela, sia dal punto di vista delle opportunità per le imprese”.
L’assessore ha parlato anche della filosofia del nuovo piano regionale per la gestione dei rifiuti che metterà in sinergia quelli urbani e quelli speciali, incentivando la raccolta differenziata (almeno il 65% nel 2015 come media regionale) e il recupero dei materiali, ma avendo come obiettivo che il sistema nel suo complesso sia in grado di reggere. Inoltre, nel nuovo piano per le attività estrattive – ha anticipato Conte – le cave non potranno più diventare discariche. “Guardiamo all’interesse dei cittadini e delle imprese – ha concluso – in un’ottica di salvaguardia dell’ambiente”.