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Un impianto fotovoltaico nell’ex-discarica

Il progetto è stato reso possibile grazie al “Fondo di rotazione per gli interventi di bonifica e ripristino ambientale dei siti inquinanti”

Nell’ex discarica Tiretta a Padernello di Paese è stato realizzato un progetto unico in Italia e uno dei pochi al mondo: dalla messa in sicurezza dell’area nasce un innovativo sistema che integra alla copertura stessa un parco fotovoltaico di 10.400 metri quadrati di moduli flessibili di tecnologia CIGS per complessivi 998,25 kWp. Il progetto, reso possibile grazie ad un finanziamento di quasi 8 milioni di euro del “Fondo di rotazione per gli interventi di bonifica e ripristino ambientale dei siti inquinanti” e di altri 340 mila euro per la progettazione messi a disposizione dalla Regione, ha un’importante risvolto ambientale poiché permette di creare energia pulita partendo dal lavoro di bonifica di un terreno altrimenti inquinante e inutilizzabile.

 

Alla cerimonia di conclusione dei lavori è intervenuto l’assessore regionale all’ambiente Maurizio Conte insieme a Giuliano Pavanetto presidente del Consorzio Priula, Antonio Zamberlan presidente di Contarina SpA, Francesco Pietrobon sindaco di Paese e Leonardo Muraro presidente della Provincia di Treviso. A nome della Regione Conte ha espresso soddisfazione per la conclusione di un intervento che serve al territorio e che è il risultato della collaborazione fra enti e istituzioni.

 

Purtroppo lo sviluppo economico del Veneto ha inciso anche sull’ambiente. La mappatura effettuata dalla Regione – ha sottolineato Conte – ha individuato più di 500 siti a rischio ambientale e il “cuore” si trova proprio in quest’area del trevigiano. “Oggi – ha aggiunto – siano passati ad una nuova fase, caratterizzata da una maggiore consapevolezza per quanto riguarda l’ambiente, sia per gli aspetti di tutela, sia dal punto di vista delle opportunità per le imprese”.

 

L’assessore ha parlato anche della filosofia del nuovo piano regionale per la gestione dei rifiuti che metterà in sinergia quelli urbani e quelli speciali, incentivando la raccolta differenziata (almeno il 65% nel 2015 come media regionale) e il recupero dei materiali, ma avendo come obiettivo che il sistema nel suo complesso sia in grado di reggere. Inoltre, nel nuovo piano per le attività estrattive – ha anticipato Conte – le cave non potranno più diventare discariche. “Guardiamo all’interesse dei cittadini e delle imprese – ha concluso – in un’ottica di salvaguardia dell’ambiente”.