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Il fotovoltaico europeo torna a crescere e senza incentivi

Previsto per un nuovo piccolo boom nel solare europeo: merito del meccanismo delle aste e dei sistemi di storage

fotovoltaico europeo

 

Cosa aspettarsi del fotovoltaico europeo 2018?

(Rinnovabili.it) – Si prospetta un grande 2018 per il fotovoltaico europeo. Secondo gli analisti di GTM Research, il Vecchio Continente starebbe guadagnando nuova attenzione da parte degli investitori. Le ultime previsioni stimano che la regione installerà entro la fine dell’anno da 10 a 17 GW di nuova capacità: un trend che si manterrà tale fino al 2022, portando la potenza cumulata dagli attuali 111 GW a 182 GW. L’aspetto sicuramente più interessante della nuova crescita è la progressiva assenza degli incentivi che avevano caratterizzato invece l’epoca d’oro del fotovoltaico europeo. In altre parole oggi si può installare in condizioni di market parity, senza mettere a rischio i propri investimenti (Leggi anche Fotovoltaico senza incentivi, al Caab di Bologna un impianto maxi).

Prima che la produzione asiatica entrasse in gioco e prima dei massicci tagli ai Feed-in-Tariff nazionali, il fotovoltaico europeo era il più avanzato al mondo. L’Europa è stata la prima a investire generosamente sia sulla fabbricazione di celle e moduli che sulla realizzazione di impianti: dieci anni fa Paesi come Italia, Spagna e Germania non avevano praticamente concorrenti in termini di potenza installata. Poi il panorama è cambiato. Nonostante l’avanzata dei prodotti più economici “Made in China”, i vari interventi e aggiustamenti alle normative dedicate al solare hanno fatto letteralmente crollare il mercato.

 

La nuova chance europea arriva oggi sotto la spinta di due fattori: le aste competitive al ribasso e la diffusione dell’energy storage. I primi cambiamenti si avvertono anche in Italia dove la fine del Conto Energia, nel 2013, e i tagli retroattivi ai sussidi statali avevano in un primo momento immobilizzato il comparto. Senza incentivi il fotovoltaico italiano è tornato a crescere negli ultimi anni grazie agli impianti di piccola taglia e le installazioni domestiche, che hanno finalmente aperto le porte ai sistemi di accumulo. A ciò si aggiunge ora il decreto rinnovabili elettriche con cui il Governo ha rimesso in gioco il solare, dopo lo stop del 2013, fissando le prime aste neutre (leggi anche Il testo del Decreto rinnovabili elettriche, spazio anche al fv).

A confermare le previsioni sul fotovoltaico europeo sono anche i dati del mercato degli inverter solari: nel 2017 è stata registrata nella regione una crescita delle spedizioni del 34%, trend che ha superato anche quello di sviluppo del fotovoltaico. Spiega l’analista senior di GTM Research, Scott Moskowitz “le spedizioni superano di gran lunga le installazioni, e l’hanno fatto anche l’anno precedente: ciò implica ovviamente una crescita a breve termine”.