Il rapporto pubblicato oggi dall'Imperial College di Londra rivela che l’ampia espansione del fotovoltaico in Europa tra il 2020 e il 2030 potrà essere assorbita dall’infrastruttura energetica a costi modesti
Le conclusioni dello studio sono rassicuranti: il rapporto mostra non solo come sia tecnicamente possibile, ma anche come i costi legati attuazione delle necessarie misure d’integrazione degli impianti siano relativamente modesti. Uno dei principali risultati rivela che il costo della capacità di back-up può costituire una componente importante nell’investimento richiesto, in particolare nel Nord Europa (circa 14.5 €/MWh) dove il fotovoltaico possiede una capacità inferiore di rimpiazzare la produzione elettrica convenzionale. Gli autori, inoltre, stimano che migliorare e rafforzare le reti di distribuzione per ospitare la nuova potenza fv costerebbe circa 9 €/MWh entro il 2030; costo che si riduce in maniera significativa quando il consumo di picco coincide con il picco di produzione, come nel caso dell’Europa meridionale. Un altro importante risultato dell’analisi è che il costo di trasmissione legato alla integrazione dei sopracitati 480 GW fotovoltaici per il 2030 rimane modesta: dai 0.5 €/MW del 2020 ai 2.8 €/MWh del 2030.