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Fotovoltaico, dopo la Cina gli USA indagano sul dumping indiano

(Rinnovabili.it) – La guerra accesasi nel mercato del fotovoltaico internazionale ha ormai profilato due grandi blocchi apertamente in contrasto. Da una parte le economie affermate alle prese con una crisi che ha risvegliato la necessità di nuove politiche protezionistiche, dall’altra quelle in via di sviluppo alla conquista famelica del mercato di settore. A rendere ancora più evidente questa spaccatura creatasi in seno al commercio solare è la nuova denuncia presentato dal Governo degli Stati Uniti alla World Trade Organization (WTO) nei confronti dei sussidi elargiti dall’India ai propri produttori di celle e moduli. L’accusa è che il programma di incentivi su cui nuova Delhi ha fondato le basi della propria Solar Mission, sia “discriminatorio” nei confronti di produttori americani. Ecco perché Washington ha chiesto al WTO di avviare le necessarie consultazioni di risoluzione delle controversie.

 

Il rappresentate agli affari commerciali degli States,Ron Kirk ha così spiegato l’iniziativa: “Voglio essere chiaro: gli Stati Uniti sostengono con forza il rapido sviluppo dell’energia solare in tutto il mondo, anche in India. Purtroppo, le politiche discriminatorie nel suo programma solare nazionale danneggiano questa cooperazione di successo, aumentano il costo dell’energia pulita, e minano i progressi verso il nostro obiettivo comune”. Ricordiamo che nel mese di novembre 2012, anche il Ministero del Commercio  indiano aveva avviato un’inchiesta antidumping contro la Cina, la Malesia, Taiwan e gli Stati Uniti, a seguito di una denuncia presentata dall’Associazione dei costruttori solari indiani.

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