Un nuovo simulatore solare promette di mandare in pensione le tradizionali lampade ad arco di xeno normalmente impiegate per testare i materiali fotovoltaici
“La sorgente di luce convenzionale per testare i materiali fotovoltaici è la lampada ad arco di xeno”, spiega Tasshi Dennis della divisione Quantum Electronics and Photonics. “Possiede molta energia e uno spettro ‘decente’, ma la luce è emessa in tutte le direzioni, e non è l’ideale per testare i materiali multigiunzione più recenti dove ogni sezione risponde a una particolare banda dello spettro”. Uno dei principali vantaggi di questo metodo secondo gli scienziati è che la luce emessa è monomodale, vale a dire: tutte le frequenze dei componenti hanno la stessa distribuzione spaziale e formano un unico raggio. Il sistema non è ancora perfetto però. I ricercatori stanno cercando di risolvere alcune criticità tra cui l’assenza di produzione di raggi ultravioletti.