(Rinnovabili.it) – Eletto solo da pochi mesi il nuovo capo del Governo indiano continua a far parlare di sé proponendo piani energetici davvero ambiziosi. Dopo l’annuncio del progetto per le mega fattorie solari annunciato la scorsa settimana il neo Primo Ministro ha nuovamente annunciato di voler dare una ulteriore spinta allo sviluppo delle tecnologie solari aumentando anche le tasse sul carbone, in modo così da scoraggiarne l’utilizzo.
Il ministro delle Finanze Arun Jaitley ha confermato i cinque miliardi di rupie (93 miliardi di dollari) di finanziamento per procedere allo sviluppo delle quattro mega fattorie solari in Rajasthan, Gujarat, Tamil Nadu, e in Ladakh Jammu e Kashmir. Ma per scongiurare i continui black out il paese ha soprattutto bisogno di adeguare le reti di trasmissione ad accogliere la nuova potenza generata ed è proprio per questo che è stato anche annunciato il piano da 250 milioni di dollari per nuovi progetti energetici e per il rinnovamento delle infrastrutture, in modo da garantire anche nelle aree più remote la fornitura di energia elettrica. Accanto all’energia il governo vuole però concedere agli agricoltori la possibilità di migliorare la propria condizione economica annunciando un fondo da 4 miliardi di rupie che verrà impiegato per portare nelle campagne 100mila pompe solari per l’irrigazione.
Ma il piano energetico indiano non si ferma qui. Il governo vuole infatti provvedere anche a tagliare i dazi sui produttori di energia solare, sviluppatori di turbine eoliche, e produttori di biogas insieme al sostegno della propria industria nazionale clean tech. “Le energie nuove e rinnovabili meritano una priorità molto alta”, ha detto il ministro Jaitley ricordando anche l’impegno del governo in favore degli agricoltori che potrebbero essere colpiti da eventi meteo catastrofici dannosi per le coltivazioni. Il fondo per il clima, ha specificato il ministro, avrà un valore di 18,5 milioni di dollari concludendo “Il cambiamento climatico è una realtà che tutti noi dobbiamo affrontare insieme. L’agricoltura come attività è più incline ai capricci del cambiamento climatico. Per affrontare questa sfida, mi propongo di istituire un Fondo nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici.”