(Rinnovabili.it) – Con una guerra commerciale, quella con l’Unione Europea, scampata per miracolo, e un contenzioso ancora aperto con l’industria solare degli Usa, si potrebbe pensare che la Cina voglia mantenere, almeno per il momento, un basso profilo sul fronte del fotovoltaico nazionale. Ma la crisi che sta travolgendo il settore solare cinese allarma, e non poco, il Governo di Pechino, ora più che mai deciso a sostenere il proprio settore manifatturiero.
“Nonostante le politiche di sostegno, l’industria fotovoltaica nazionale si trova di fronte a prospettive non esaltanti, e numerosi protagonisti del settore devono fare i conti con una situazione d’indebitamento”, spiega l’agenzia di stampa Xinhua riportando l’intenzione del ministero delle Finanze di introdurre nuovi sgravi fiscali per i produttori di moduli e celle fotovoltaiche. A partire da oggi fino al 31 dicembre 2015 l’industria solare nazionale riceverà rimborsi immediati del 50 per cento per la tassa sul valore aggiunto. Attualmente tale imposta, del valore del 17%, viene caricata sulle vendite lorde di beni e servizi da parte di aziende e privati. Per sottolineare la gravità della situazione, la Xinhua ha anche riportato i dati della China Renewable Energy Society, secondo cui i primi 10 produttori di moduli hanno contratto un debito pari a circa 100 miliardi di yuan (oltre 10 miliardi di euro), con un rapporto tra debito e patrimonio superiore, in media, al 70 per cento.