(Rinnovabili.it) – Un risultato impressionante raggiunto con ben tre anni d’anticipo sulla tabella di marcia. Quello che è riuscita a fare la Cina con il fotovoltaico ha pochi eguali nel mondo. I generosi incentivi e le numerose opportunità create per gli investitori hanno permesso alla Repubblica popolare di emergere nel mercato mondiale come la leader indiscussa e tagliare quest’anno un traguardo storico: i 100 GW di capacità solare installata sul territorio.
Per la precisione sono i GW fotovoltaici sono 112, di cui 24,4 approvati solo nella prima metà di quest’anno. Un obiettivo, quello dei 100 GW, che secondo l’agenda governativa si sarebbe dovuto raggiungere nel 2020. A riportare i dati è stata l’Asia Europe Clean Energy (Solar) Advisory (AECEA), una società d’analisi indipendente con sede a Pechino, successivamente confermata anche dalla National Energy Administration (NEA).
È tuttavia necessario fare una precisazione. Il traguardo per ora è stato tagliato solo sulla carta dal momento che il 24,4 GW di quest’anno fanno riferimento alla potenza dei progetti per i quali il governo ha approvato i sussidi e non necessariamente costruiti e in funzione. Le cifre riportate mostrano comunque un Paese che non ha perso slancio dopo i record del 2015 e del 2016. E mentre la Commissione cinese per lo Sviluppo e le Riforme (NDRC) mette mano agli incentivi per ridurre la spesa economica che accompagna questa corsa al solare, Pechino aggiorna i conti.
Alla luce degli ultimi risultati, i funzionari governativi hanno inevitabilmente dovuto rivedere al rialzo le loro stime suggerendo ora che la nuova capacità di questo 2017 potrebbe raggiungere i 45 GW. Nonostante le ottime performance e veri e propri record impiantistici (come il fotovoltaico galleggiante più grande al mondo), il settore solare cinese si trova ad affrontare parecchie sfide. Oggi il fotovoltaico rappresenta ancora una quota esigua del mix nazionale: il sole fornisce al gigante asiatico appena l’1% di tutta l’elettricità prodotta a livello nazionale e le carenze infrastrutturali costringono molti impianti a rimanere spenti.