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Fotovoltaico: il Cile vuole sfamare le miniere con il sole

Fotovoltaico: il Cile vuole sfamare le miniere con il sole

 

(Rinnovabili.it) – È uno dei paesi più attraenti per gli investitori energetici green, mercato di punta nell’America Latina per lo sviluppo delle rinnovabili. Ma al Cile è convinto di poter fare molto di più con le sue risorse naturali. Ecco perché energie rinnovabili e stoccaggio energetico sono stati inseriti nella strategia sui cambiamenti climatici della nazione, regalando loro ampio respiro. Come annunciato durante la COP22 di Marrakech dal ministro dell’ambiente Pablo Badenier, il Cile intende imprimere un’accelerazione allo sviluppo del fotovoltaico: i piani statali prevedono di istallare nel deserto dell’Atacama nuova potenza verde per una quota complessiva di 750-1000 megawatt fotovoltaici.

 

Questa volta però l’elettricità generata dalle centrali solari avrà una destinazione ben precisa. Servirà a soddisfare le esigenze energetiche delle limitrofe attività estrattive. Si stima che il settore minerario cileno sia responsabile di almeno un quinto delle emissioni di anidre carbonica nel paese e il governo si è impegnato a modificare il mix energetico del settore riducendo l’uso di combustibili fossili. L’enorme complesso solare destinato all’Atacama- già ribattezzato con il nome di “Distretto Solare” – richiede un investimento di circa 4 miliardi di dollari e sarà ben presto accompagnato da altri progetti dedicati all’accumulo energetico e allo sviluppo del solare termodinamico.  L’obiettivo è quello di ottenere una drastica riduzione dei costi del fotovoltaico (il target a cui il governo punta è un meno 25%) approfittando delle condizioni estremamente favorevoli del deserto, al fine di raggiungere entro il 2025 prezzi dell’energia solare sotto gli 0.02 dollari per kWh.

 

Fotovoltaico: il Cile vuole sfamare le miniere con il sole

 

Ma nonostante l’enfasi sulla sostenibilità con cui il progetto di “solarizzazione delle miniere” è stato presentato, l’incremento dell’attività estrattiva nella regione continua a rappresentare un serio rischio sia per l’ambiente che per la popolazione. E in questo contesto, l’uso delle energie rinnovabili appare più una mossa di greenwashing che un serio impegno climatico. Basti pensare a quello che sta accadendo con Pascua-Lama o con la miniera di rame di Zaldivar, progetti sviluppati dal colosso Barrick Gold, la più grande società al mondo per l’estrazione dell’oro. Entrambi i siti si trovano nella Cordigliera delle Ande a sud di Atacama, in prossimità di preziosi gracchiai che rappresentano l’unica fonte di acqua dolce della zona. Gli attivisti denunciano da tempo la progressiva perdita dei ghiacci a causa dell’estrazione dei minerali, ma l’allarme risulta ancora pressoché inascoltato.

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