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Il fotovoltaico è più efficiente se ascolta il rock

Il fotovoltaico è più efficiente se ascolta il rock(Rinnovabili.it) – È diventato ormai di dominio pubblico che la produzione di latte possa essere aumentata facendo ascoltare alle mucche musica sinfonica. Ma forse non tutti sanno che non sono solo i bovini a migliorare le prestazioni in base alle note ascoltate. Secondo una ricerca congiunta della Queen Mary University e dell’Imperial College di Londra, il pop e il rock sono in grado di migliorare l’efficienza delle celle solari. Secondo il gruppo di scienziati dei due atenei, le alte frequenze di questo tipo di musica producono specifiche vibrazioni che possono essere sfruttate nel processo di produzione del fotovoltaico a nanotubi per aumentare del 40% la capacità di convertire la luce solare in elettricità.

 

I ricercatori hanno fatto crescere miliardi di minuscoli filamenti a base di ossido di zinco sul un substrato e quindi li hanno ricoperti con un polimero attivo. Utilizzando le proprietà piezoelettriche dell’ossido di zinco, il team è stato in grado di dimostrare che i livelli sonori intorno ai 75 decibel (ad esempio il rumore prodotto da una radio ad alto volume) possono migliorare in modo significativo le prestazioni delle celle. “Abbiamo pensato che le onde sonore, che producono fluttuazioni casuali, si sarebbero annullate a vicenda e quindi non mi aspettavo di vedere alcun significativo effetto sulla potenza di uscita”, ha spiegato James Durrant, docente di Fotochimica presso l’Imperial College di Londra e co-autore dello studio. lo studio. “Invece abbiamo scoperto che non solo le fluttuazioni casuali del suono non si annullano a vicenda, ma anche che alcune frequenze sembravano davvero per amplificare l’output della cella solare”. La scoperta potrebbe essere utilizzata dai dispositivi energetici  che sono normalmente esposti a vibrazioni acustiche, come le unità di condizionamento dell’aria o all’interno automobili.

 

Good Vibrations: harvesting energy from sound - Professor Steve Dunn

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