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L’India spinge sul fotovoltaico agricolo con un programma da 31GW

Nel prossimo budget 21-22, il governo di Nuova Delhi potrebbe aumentare risorse ed obiettivi del PM-Kusum, il maxi programma di solarizzazione dell'agricoltura nazionale

fotovoltaico agricolo
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Il più grande schema incentivante per il fotovoltaico agricolo

(Rinnnovabili.it) – Il primo febbraio, il ministro delle finanze indiano presenterà il nuovo bilancio 2021-2022 svelando, tra le altre cose, eventuali nuove misure governative per riappacificarsi con il settore agricolo. In questo campo la maggior parte delle attese si focalizza sulle risorse che potrebbero essere destinate al PM-Kusum. Di cosa si tratta? Dell’ambizioso programma nazionale per supportare il fotovoltaico agricolo. Lanciato nel 2019 dal Ministero delle Energie Nuove e Rinnovabili (MNRE), lo schema incentiva l’installazione di pompe e impianti solari per gli agricoltori indiani, con l’obiettivo di fornire un aiuto nell’irrigazione ed aumentare nel contempo le fonti di reddito. L’elettricità prodotta, infatti, può essere venduta alla rete.

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Nel dettaglio l’iniziativa finanzia, tra prestiti e sussidi, tre tip di progetti: piccoli impianti fotovoltaici (da 500 kW fino a 2 MW di potenza) collegati in rete; pompe solari agricole solari “stand alone”; pompe agricole solari collegate alla rete.

Nel 2019 il programma aveva esteso il suo obiettivo a 25 GW fotovoltaici installati al 2022 e oggi dovrebbe essere pronto a fare un balzo in avanti verso i 31 GW di capacità. A raccontarne nel dettaglio funzionamento e caratteristiche è la giornalista Vandana Gombar di BloombergNEF, raccogliendo anche le parole dei funzionari del Ministero delle energie nuove e rinnovabili. Nel dettaglio, il PM-Kusum prevede la solarizzazione di 3,5 milioni di pompe dell’acqua nelle fattorie indiane, e la messa in funzione di almeno 10 GW di moduli fotovoltaici

Lo schema fornisce una fonte di reddito stabile e continua per i proprietari di terreni rurali per un periodo di 25 anni grazie l’utilizzo dei loro terreni aridi e/o incolti. Nel caso in cui vengano scelti campi coltivati per la creazione di un progetto solare, i pannelli devono essere installati al di sopra di un’altezza minima, per non disturbare il raccolto.

Esistono tuttavia anche modelli alternativi in India per il fotovoltaico agricolo. “Lo stato meridionale dell’Andhra Pradesh ha scelto di seguire un altro percorso per la solarizzazione delle fattorie: ha invitato a fare offerte per la creazione di 6,4 gigawatt di impianti solari in 10 località prestabiliti”, scrive Gombar

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“Un altro modello è in fase di lancio da parte di Energy Efficiency Services Ltd. (EESL), una joint venture di quattro importanti società di proprietà del governo – NTPC, Power Finance Corporation, REC e Powergrid […] Secondo il suo modello di ‘convergenza’, sta stringendo rapporti con i governi statali per solarizzare le fattorie e fornire illuminazionei. L’intero investimento è fatto da EESL e viene pagato tramite i risparmi generati”.