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Via libera a 23 GW di fotovoltaico ad alta quota sulle montagne indiane

Il Ministero delle energie nuove e rinnovabili ha rivalutato il potenziale solare nelle zone muontose nel nord del paese, alla luce del calo dei costi fotovoltaici

fotovoltaico ad alta quota

 

 Il Ladakh protagonista della nuova gara dedicata al fotovoltaico ad alta quota

(Rinnovabili.it) – Continua il programma di sviluppo dell’energia solare indiana. Dopo l’ultima asta lanciata dell’Uttar Pradesh, che ha visto ancora una volta un calo nei prezzi offerti, l’attenzione si sposta sulle montagne desertiche all’estremo nord del Paese. Lo Stato del Jammu e Kashmir è stato infatti scelto dal Ministero indiano delle energie nuove e rinnovabili (MNRE) per ospitare nuovi progetti di fotovoltaico ad alta quota. Secondo quanto riferito dalla Solar Energy Corporation of India (SECI), il governo intende realizzare nei distretti del Ladakh e del Leh ben 23 GW fotovoltaici connessi alla rete elettrica. La gara per assegnare la realizzazione delle nuove mega centrali fotovoltaiche, si aprirà il 15 dicembre 2018. I vincitori dovranno costruire oltre all’impianto solare anche le relative infrastrutture di trasmissione, dalle sottostazioni fino al punto di disallineamento.

 

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È la prima volta che il Governo offre tutta questa attenzione alle potenzialità solari delle montagne di Jammu e Kashmir, nonostante i primi annunci in tal senso siano stati fatti a febbraio di quest’anno. Leh-Ladakh è una regione montuosa fredda e desertica ma ricca di energia solare, con alcune aree che vantano un irraggimaneto di quasi 1.200 W / m². Per questa regione il vero problema è l’assenza di una buona infrastruttura di trasmissione che ha fatto sì che Nuova Delhi abbandonasse in passato qualsiasi progetto di sviluppo solare in zona. Ma come spiegato dal ministro per il carbone e le ferrovie Piyush Goyal, oggi il ridotto costo della tecnologia fotovoltaica permette di compensare le maggiori spese legate alla trasmissione.

Ciò nonostante il ministero delle finanze abbia imposto per un anno un obbligo di salvaguardia del 25% su moduli fotovoltaici importati dalla fine di luglio 2018, nel tentativo di sostenere la produzione locale. Oltre il 90% dei pannelli solari utilizzati nei progetti indiani sono importati perché i fabbricanti locali non possono eguagliare i prezzi cinesi.